Matteo Palmieri (1406-75) è uno dei protagonisti dell’Umanesimo civile fiorentino. Cresciuto nei primi anni del nostro Rinascimento, ebbe familiarità con Leonardo Bruni, Ambrogio Traversari, Carlo Marsuppini e Poggio Bracciolini che condivisero con lui l’amore per gli studi e l’impegno nella Repubblica. Nel dialogo la “Vita civile”, l’opera più nota dell’umanista, il concetto del valore della vita, spesa e vissuta per la patria, dà voce eloquente a quel senso civico che animava i Fiorentini del Quattrocento e le cui tracce si ritrovano anche nella biografia di Niccolò Acciaioli e nelle opera storiche, soprattutto nel “De captivitate Pisarum”. Il racconto della presa di Pisa, non si riduce ad un mero resoconto bellico, ma rivela la fitta trama di citazioni dalla storiografia classica e contemporanea con cui Matteo Palmieri celebra una delle imprese più gloriose per Firenze, che nel 1406 poté così finalmente raggiungere uno sbocco al mare.

La presa di Pisa di Matteo Palmieri - Introduzione, traduzione e commento a cura di Alessandra Mita Ferraro. Collana “Testi storici, filosofici e letterari” a cura dell’Istituto Italiano di Studi Storici

MITA, ALESSANDRA
1999-01-01

Abstract

Matteo Palmieri (1406-75) è uno dei protagonisti dell’Umanesimo civile fiorentino. Cresciuto nei primi anni del nostro Rinascimento, ebbe familiarità con Leonardo Bruni, Ambrogio Traversari, Carlo Marsuppini e Poggio Bracciolini che condivisero con lui l’amore per gli studi e l’impegno nella Repubblica. Nel dialogo la “Vita civile”, l’opera più nota dell’umanista, il concetto del valore della vita, spesa e vissuta per la patria, dà voce eloquente a quel senso civico che animava i Fiorentini del Quattrocento e le cui tracce si ritrovano anche nella biografia di Niccolò Acciaioli e nelle opera storiche, soprattutto nel “De captivitate Pisarum”. Il racconto della presa di Pisa, non si riduce ad un mero resoconto bellico, ma rivela la fitta trama di citazioni dalla storiografia classica e contemporanea con cui Matteo Palmieri celebra una delle imprese più gloriose per Firenze, che nel 1406 poté così finalmente raggiungere uno sbocco al mare.
1999
978-8815041494
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