L’articolata distribuzione geografica delle varietà romene è un riflesso delle complesse vicende storiche che hanno interessato l’area balcanica e carpato-danubiana dalla tarda Antichità fino all’Età moderna. Per secoli i romeni hanno convissuto con popolazioni di lingua diversa: ungheresi, slavi, albanesi, greci, tedeschi, turchi ecc. La formazione degli Stati nazionali (1821-1923) ha prodotto una prima semplificazione del quadro geo-linguistico, che, tuttavia, all’inizio del Novecento, rimaneva ancora estremamente variegato. In Romania risiedevano grosse minoranze alloglotte. Altrettanto cospicue erano le comunità romene presenti in altri Stati. Ben più radicali e traumatici sono stati i mutamenti causati, nel Novecento, dai due conflitti mondiali, dai nazionalismi di destra e di sinistra e dall’imperialismo sovietico. La caduta del muro di Berlino, con la fine dell’URSS e la disgregazione della Iugoslavia, ha significato per alcuni gruppi minoritari il riconoscimento della loro specificità linguistica (romeni dell’Ucraina e della Vojvodina, aromeni della Repubblica di Macedonia). Limitati sono rimasti invece i diritti degli aromeni albanesi e dei romeni della valle del Timoc. La situazione più critica è quella degli aromeni e dei meglenoromeni greci, che non godono di nessuna forma di riconoscimento. Nonostante i passi avanti compiuti negli scorsi decenni, il quadro complessivo appare piuttosto fosco a causa della forte contrazione demografica che ha interessato le comunità di lingua romena a partire dal 1989.

Sullo “stato di salute” delle varietà romene all’alba del nuovo millennio

ANDREOSE, ALVISE
2016-01-01

Abstract

L’articolata distribuzione geografica delle varietà romene è un riflesso delle complesse vicende storiche che hanno interessato l’area balcanica e carpato-danubiana dalla tarda Antichità fino all’Età moderna. Per secoli i romeni hanno convissuto con popolazioni di lingua diversa: ungheresi, slavi, albanesi, greci, tedeschi, turchi ecc. La formazione degli Stati nazionali (1821-1923) ha prodotto una prima semplificazione del quadro geo-linguistico, che, tuttavia, all’inizio del Novecento, rimaneva ancora estremamente variegato. In Romania risiedevano grosse minoranze alloglotte. Altrettanto cospicue erano le comunità romene presenti in altri Stati. Ben più radicali e traumatici sono stati i mutamenti causati, nel Novecento, dai due conflitti mondiali, dai nazionalismi di destra e di sinistra e dall’imperialismo sovietico. La caduta del muro di Berlino, con la fine dell’URSS e la disgregazione della Iugoslavia, ha significato per alcuni gruppi minoritari il riconoscimento della loro specificità linguistica (romeni dell’Ucraina e della Vojvodina, aromeni della Repubblica di Macedonia). Limitati sono rimasti invece i diritti degli aromeni albanesi e dei romeni della valle del Timoc. La situazione più critica è quella degli aromeni e dei meglenoromeni greci, che non godono di nessuna forma di riconoscimento. Nonostante i passi avanti compiuti negli scorsi decenni, il quadro complessivo appare piuttosto fosco a causa della forte contrazione demografica che ha interessato le comunità di lingua romena a partire dal 1989.
2016
La complexité de la distribution géographique des variétés roumaines est le reflet des événements historiques qui ont marqué l’histoire de l’aire balkanique et carpato-danubienne de l’Antiquité tardive jusqu'à l'époque moderne. Pendant des siècles, les Roumains ont cohabité avec des peuples de langue différente : Hongrois, Slaves, Albanais, Grecs, Allemands, Turcs etc. La formation des États nationaux (1821 -1920) a produit une première simplification du cadre géolinguistique, qui, cependant, restait encore extrêmement varié au début du vingtième siècle. En Roumanie, il existait d’importantes minorités linguistiques. De nombreuses communautés roumaines résidaient dans d’autres pays de l’Europe Sud-orientale. Les changements causés par les deux conflits mondiaux, par les nationalismes de droite et de gauche et par l'impérialisme soviétique ont été beaucoup plus radicaux et traumatisants. La chute du mur de Berlin, avec la fin de l'URSS et la désagrégation de la Yougoslavie, a signifié pour quelques groupes minoritaires la reconnaissance de leur spécificité linguistique (Roumains d'Ukraine et de la Voïvodine en Serbie, Aroumains de la République de Macédoine). Par contre, les droits des Aroumains albanais et des Roumains de la Vallée du Timoc (Serbie) sont restés limités. La situation la plus critique se rencontre en Grèce, où les Aroumains et les Mégléno-roumains ne jouissent d'aucune forme de reconnaissance. Malgré les progrès réalisés au cours des dernières décennies, le cadre général apparaît plutôt sombre à cause du déclin démographique qui a caractérisé les communautés de langue roumaine à partir de 1989.
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