Come si può fare la storia soggettiva di una scienza oggettiva (che “oggettiva” in fondo non è)? Questo è uno dei problemi cardine della storiografia della scienza; un problema stratificato a più livelli: chi può e/o deve fare la storia della scienza? per quale fine? e, dunque, in che modo? [...] Se viene meno la possibilità di fare ricerca con serenità, senza doversi preoccupare di “correre” ai finanziamenti privati, talvolta esteri, per non restare indietro, per non dover elemosinare allo Stato sovvenzionamenti promessi, mai stanziati, viene meno la possibilità, per gli stessi scienziati, di occuparsi serenamente e con volontà della comunicazione e quindi anche della divulgazione scientifica. Sono davvero pochi gli scienziati comunicatori o divulgatori, anche e soprattutto per questo motivo. Ci stupiamo della caparbietà di un Stephen Hawking, autore oramai di best seller della fisica, della astronomia, e così via. Iniziative editoriali simili, e non solo, sono state intraprese anche in Italia, ma restano pionieristiche ed anzi rischiano di scomparire.
Scienza e Storia
DUCA, MELANIA ANNA
2015-01-01
Abstract
Come si può fare la storia soggettiva di una scienza oggettiva (che “oggettiva” in fondo non è)? Questo è uno dei problemi cardine della storiografia della scienza; un problema stratificato a più livelli: chi può e/o deve fare la storia della scienza? per quale fine? e, dunque, in che modo? [...] Se viene meno la possibilità di fare ricerca con serenità, senza doversi preoccupare di “correre” ai finanziamenti privati, talvolta esteri, per non restare indietro, per non dover elemosinare allo Stato sovvenzionamenti promessi, mai stanziati, viene meno la possibilità, per gli stessi scienziati, di occuparsi serenamente e con volontà della comunicazione e quindi anche della divulgazione scientifica. Sono davvero pochi gli scienziati comunicatori o divulgatori, anche e soprattutto per questo motivo. Ci stupiamo della caparbietà di un Stephen Hawking, autore oramai di best seller della fisica, della astronomia, e così via. Iniziative editoriali simili, e non solo, sono state intraprese anche in Italia, ma restano pionieristiche ed anzi rischiano di scomparire.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.