L'opera affronta il problema del diritto di opzione nelle società quotate. L'A. muove da un'analisi degli orientamenti diretti a mettere in discussione la funzione dell'opzione nelle suddette società. La prima parte del lavoro è dunque dedicata all'indagine storica e comparatistica all'esito della quale emerge la funzione patrimoniale del diritto nonché la consapevolezza circa la possibilità di "surrogare" tale funzione con ulteriori e diversi strumenti di tutela (c.d. "principio di alternatività"). Nella seconda parte, l'attenzione si focalizza sull'art. 2441, comma 4, secondo inciso, c.c.: l'A. dimostra che il ricorso alle tecniche interpretative tradizionali (quello c.d. analitico e quello che desume la fattispecie dalla disciplina) conduce nel caso in esame a risultanti non condivisibili e che il criterio per leggere la disposizione deve ricercarsi nel mercato: in ragione del principio di alternatività degli strumenti di protezione, l'obiettivo tradizionalmente perseguito con il riconoscimento dell'opzione è raggiunto attraverso la possibilità, per i soci interessati, di acquisto diretto delle azioni sul mercato. Dall'applicazione di siffatto principio si desume che l'art. 2441, comma 4, secondo inciso, c.c. riguarda l'ipotesi dell'aumento del capitale sociale "fuori mercato". Si tratta allora di ricostruire la disciplina dell'opzione (e della sua esclusione) in caso di offerta sul mercato: detto problema ricostruttivo è affrontato nel terzo capitolo, che si concentra altresì sulla tutela dei soci a fronte dell'introduzione della clausola di cui all'art. 2441, comma 4, secondo inciso, c.c. ee a fronte del difetto di funzionamento del meccanismo di protezione rappresentato dall’acquisto diretto.
Il problema del diritto di opzione nelle società quotate
ABU AWWAD, AMAL
2012-01-01
Abstract
L'opera affronta il problema del diritto di opzione nelle società quotate. L'A. muove da un'analisi degli orientamenti diretti a mettere in discussione la funzione dell'opzione nelle suddette società. La prima parte del lavoro è dunque dedicata all'indagine storica e comparatistica all'esito della quale emerge la funzione patrimoniale del diritto nonché la consapevolezza circa la possibilità di "surrogare" tale funzione con ulteriori e diversi strumenti di tutela (c.d. "principio di alternatività"). Nella seconda parte, l'attenzione si focalizza sull'art. 2441, comma 4, secondo inciso, c.c.: l'A. dimostra che il ricorso alle tecniche interpretative tradizionali (quello c.d. analitico e quello che desume la fattispecie dalla disciplina) conduce nel caso in esame a risultanti non condivisibili e che il criterio per leggere la disposizione deve ricercarsi nel mercato: in ragione del principio di alternatività degli strumenti di protezione, l'obiettivo tradizionalmente perseguito con il riconoscimento dell'opzione è raggiunto attraverso la possibilità, per i soci interessati, di acquisto diretto delle azioni sul mercato. Dall'applicazione di siffatto principio si desume che l'art. 2441, comma 4, secondo inciso, c.c. riguarda l'ipotesi dell'aumento del capitale sociale "fuori mercato". Si tratta allora di ricostruire la disciplina dell'opzione (e della sua esclusione) in caso di offerta sul mercato: detto problema ricostruttivo è affrontato nel terzo capitolo, che si concentra altresì sulla tutela dei soci a fronte dell'introduzione della clausola di cui all'art. 2441, comma 4, secondo inciso, c.c. ee a fronte del difetto di funzionamento del meccanismo di protezione rappresentato dall’acquisto diretto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.