Nella descrizione ed interpretazione dell'evoluzione dell'umanità, gli storici hanno perseguito l'obiettivo di distinguere i diversi periodi in cui questa evoluzione può essere divisa, proponendo numerose classificazioni. Le teorie sulla storia universale, a seconda delle preferenze dell’autore, vengono strutturate sulla base di criteri discriminatori, quali: il tipo di sistema politico in vigore, il pensiero filosofico prevalente o, persino, la corrente artistica che domina il panorama estetico di ciascuno di quei momenti storici. Tuttavia, accanto a tali criteri di classificazione, quelli di natura economica si distinguono, in particolar modo, per offrire una divisione della storia altamente coerente e intuitiva. Queste teorie sono concordi nel distinguere tre epoche all'interno dello sviluppo della storia umana, sulla base di criteri economici quali: l'età agricola, l'età industriale e l'età della conoscenza. Nell'era agricola, terra e lavoro rappresentavano i principali fattori produttivi che, al contempo, accrescevano l’importanza di altri beni come il capitale o la conoscenza. Per converso, il capitale e, soprattutto, la conoscenza non venivano considerati come indicatori diretti di una potenziale produzione di ricchezza. La transizione dall’era agricola all’era industriale segna il raggiungimento di un secondo stadio per l’umanità, nel quale il capitale acquista importanza e, unitamente al lavoro, costituisce uno dei principali beni economici mentre la conoscenza continua ad avere poca importanza nello scenario economico. La fine dell'era industriale segna una nuova fase nella storia dell'umanità, conosciuta come l'era o la società della conoscenza. In tale fase, la conoscenza assume un ruolo centrale nel processo di produzione, costituendo la principale risorsa economica rispetto alla fase precedente, mentre le risorse di capitale e di lavoro hanno diminuito il loro peso. L’attuale economia fondata sulla conoscenza risulta dall’interazione di due variabili: una di natura tecnologica e l'altra di natura direttamente economica. L’evoluzione della tecnologia dell’informazione e della comunicazione hanno consentito sia la connettività da un sistema di rete, sia l'accesso, la gestione e l'uso intensivo di enormi quantità di informazioni e conoscenze. D'altra parte, ci sono fattori legati ai cambiamenti economici, caratterizzati dalla globalizzazione dei mercati e da nuove relazioni economiche tra le imprese. La globalizzazione dei mercati ha prodotto importanti cambiamenti strutturali in quanto ha causato la nascita di una nuova cultura della competitività tra le aziende, per le quali la minaccia della concorrenza non è limitata alla regione o nazione, ma proviene da altri luoghi del pianeta. In questo nuovo scenario di forte concorrenza e di continui cambiamenti, le aziende, al fine di garantire la propria sopravvivenza, sono costrette a cercare nuove strategie. La conoscenza assume il ruolo di risorsa competitiva capace di creare valore per l’azienda.

Knowledge Management nelle Organizzazioni -Fondamenti teorici, metodologia e prassi della gestione della conoscenza

ZINGONE, LUIGI
2021-01-01

Abstract

Nella descrizione ed interpretazione dell'evoluzione dell'umanità, gli storici hanno perseguito l'obiettivo di distinguere i diversi periodi in cui questa evoluzione può essere divisa, proponendo numerose classificazioni. Le teorie sulla storia universale, a seconda delle preferenze dell’autore, vengono strutturate sulla base di criteri discriminatori, quali: il tipo di sistema politico in vigore, il pensiero filosofico prevalente o, persino, la corrente artistica che domina il panorama estetico di ciascuno di quei momenti storici. Tuttavia, accanto a tali criteri di classificazione, quelli di natura economica si distinguono, in particolar modo, per offrire una divisione della storia altamente coerente e intuitiva. Queste teorie sono concordi nel distinguere tre epoche all'interno dello sviluppo della storia umana, sulla base di criteri economici quali: l'età agricola, l'età industriale e l'età della conoscenza. Nell'era agricola, terra e lavoro rappresentavano i principali fattori produttivi che, al contempo, accrescevano l’importanza di altri beni come il capitale o la conoscenza. Per converso, il capitale e, soprattutto, la conoscenza non venivano considerati come indicatori diretti di una potenziale produzione di ricchezza. La transizione dall’era agricola all’era industriale segna il raggiungimento di un secondo stadio per l’umanità, nel quale il capitale acquista importanza e, unitamente al lavoro, costituisce uno dei principali beni economici mentre la conoscenza continua ad avere poca importanza nello scenario economico. La fine dell'era industriale segna una nuova fase nella storia dell'umanità, conosciuta come l'era o la società della conoscenza. In tale fase, la conoscenza assume un ruolo centrale nel processo di produzione, costituendo la principale risorsa economica rispetto alla fase precedente, mentre le risorse di capitale e di lavoro hanno diminuito il loro peso. L’attuale economia fondata sulla conoscenza risulta dall’interazione di due variabili: una di natura tecnologica e l'altra di natura direttamente economica. L’evoluzione della tecnologia dell’informazione e della comunicazione hanno consentito sia la connettività da un sistema di rete, sia l'accesso, la gestione e l'uso intensivo di enormi quantità di informazioni e conoscenze. D'altra parte, ci sono fattori legati ai cambiamenti economici, caratterizzati dalla globalizzazione dei mercati e da nuove relazioni economiche tra le imprese. La globalizzazione dei mercati ha prodotto importanti cambiamenti strutturali in quanto ha causato la nascita di una nuova cultura della competitività tra le aziende, per le quali la minaccia della concorrenza non è limitata alla regione o nazione, ma proviene da altri luoghi del pianeta. In questo nuovo scenario di forte concorrenza e di continui cambiamenti, le aziende, al fine di garantire la propria sopravvivenza, sono costrette a cercare nuove strategie. La conoscenza assume il ruolo di risorsa competitiva capace di creare valore per l’azienda.
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