La Fabbrica dei sogni. Il "Bel San Francesco di Alfonso Rubbiani"

L’incontro con Frate Mauro Gambetti, nel febbraio 2012, per la realizzazione di lavori alla chiesa di San Francesco è stata l’occasione per parlare di Alfonso Rubbiani che là riposa nella cappella centrale dell’abside (la Cappella Votiva per la Pace dei Popoli) e del vicino centesimo anniversario della sua morte, il 26 settembre 2013. In previsione del centenario, infatti, già nel 2011 i Frati di San Francesco avevano a dato a Elisa Baldini e a Giuseppe Virelli lo studio dell’Archivio della Fabbriceria (1886-1932) conservato presso la Biblioteca del Convento. Il desiderio dei Frati di ricordare colui che ha salvato la chiesa da sicura rovina e la loro volontà di valorizzare e far conoscere la preziosa documentazione che testimonia il progetto di recupero diretto da Rubbiani a partire dal 1886 – e proseguito dalla Fabbriceria secondo l’indirizzo da lui indicato no al 1932 con il supporto del Comitato per Bologna Storica e Artistica – hanno costituito il fondamento delle Celebrazioni per il centenario della morte di Alfonso Rubbia- ni, coordinate dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna, e della mostra “La Fabbrica dei sogni. ‘Il bel San Francesco’ di Alfonso Rubbiani” che le conclude. I due studiosi hanno indagato l’Archivio della Fabbriceria procedendo con una prima ricognizione del materiale ivi conservato. Successivamente hanno analizzato approfonditamente i documenti cartacei, in primis i verbali delle Adunanze, imprescindibili fonti per una ricostruzione fedele delle vicende legate al restauro della chiesa medesima e oggetto della loro pubblicazione La Fabbriceria di San Francesco. I restauri della Basilica bolognese letti attraverso le carte (Bononia University Press, 2013). Parimenti hanno ristudiato i materiali gra ci e fotogra ci relativi al tempio francescano, mettendoli in relazione ai documenti cartacei consultati. Questa seconda fase di studio ha permesso una migliore comprensione dei lavori svolti da Rubbiani e dalla sua Gilda, con una chiara risistemazione cronologica, oltre a portare a una sicura attribuzione delle decorazioni, degli arredi e delle vetrate ivi conservati. Ciò ha permesso di enucleare per la mostra una selezione accurata di disegni, bozzetti, fotogra e in grado di illustrare i momenti più rappresentativi degli interventi accorsi nel più importante cantiere cittadino diretto negli anni a cavallo fra Otto e Novecento da Alfonso Rubbiani.