Gli scambi reciproci tra l’Europa e la Cina hanno avuto luogo sin dall’antichità lungo una serie di itinerari che collegavano un’estremità all’altra del continente eurasiatico. A seconda dell’epoca, dei tragitti, delle mete, degli uomini che li percorrevano o degli interessi in gioco - in entrambe le direzioni di marcia o di navigazione - possiamo così individuare i diversi percorsi che hanno messo in contatto di volta in volta l’Europa alla Cina. Dalla più antica e tradizionale ‘Via della seta’ d'epoca romana alla ‘Via delle spezie’, ‘della porcellana’, ‘del tè’ o ‘dell’oppio’, man mano che ci inoltriamo dal Medioevo alla tarda età moderna, fu un fiorire di strade e di rotte che avvicinarono la civiltà europea a quella cinese e viceversa. La relazione propone un excursus lungo quella che può essere definita un’ideale via del ‘Mangi’, un itinerario delineato da quell’insieme di esplorazioni e spedizioni marittime o marittimo-terrestri, che ebbero come punto di arrivo la Cina meridionale, non meglio identificata come ‘Mangi’ o come ‘India soperiore’ dalle fonti tardo medievali e distinta dal Cataio (la Cina settentrionale) di Marco Polo per buona parte del Cinquecento. A delineare una parte importante dell’itinerario alla scoperta europea del sud della Cina, contribuirono ampiamente - oltre alle conoscenze geografiche e storico-letterarie - anche e soprattutto i viaggi e le imprese marittime portoghesi, che aprirono rotte dirette tra Lisbona e il Guangdong a partire dal secondo decennio del Cinquecento.

La scoperta portoghese delle rotte marittime per la Cina, 1498-1520

IANNELLO, TIZIANA
2017-01-01

Abstract

Gli scambi reciproci tra l’Europa e la Cina hanno avuto luogo sin dall’antichità lungo una serie di itinerari che collegavano un’estremità all’altra del continente eurasiatico. A seconda dell’epoca, dei tragitti, delle mete, degli uomini che li percorrevano o degli interessi in gioco - in entrambe le direzioni di marcia o di navigazione - possiamo così individuare i diversi percorsi che hanno messo in contatto di volta in volta l’Europa alla Cina. Dalla più antica e tradizionale ‘Via della seta’ d'epoca romana alla ‘Via delle spezie’, ‘della porcellana’, ‘del tè’ o ‘dell’oppio’, man mano che ci inoltriamo dal Medioevo alla tarda età moderna, fu un fiorire di strade e di rotte che avvicinarono la civiltà europea a quella cinese e viceversa. La relazione propone un excursus lungo quella che può essere definita un’ideale via del ‘Mangi’, un itinerario delineato da quell’insieme di esplorazioni e spedizioni marittime o marittimo-terrestri, che ebbero come punto di arrivo la Cina meridionale, non meglio identificata come ‘Mangi’ o come ‘India soperiore’ dalle fonti tardo medievali e distinta dal Cataio (la Cina settentrionale) di Marco Polo per buona parte del Cinquecento. A delineare una parte importante dell’itinerario alla scoperta europea del sud della Cina, contribuirono ampiamente - oltre alle conoscenze geografiche e storico-letterarie - anche e soprattutto i viaggi e le imprese marittime portoghesi, che aprirono rotte dirette tra Lisbona e il Guangdong a partire dal secondo decennio del Cinquecento.
2017
978-88-96055-80-9
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