Il saggio intende approfondire l’esame delle funzioni effettivamente svolte dal risarcimento del danno non patrimoniale da illecito trattamento dei dati personali. Questa analisi viene affrontata con realista realista, richiamando i diversi metodi di indagine proposti negli Stati Uniti, a cavallo fra il XVIII e il XIX secolo da Christopher Columbus Langdell e Roscoe Pound. In questa prospettiva lo studio concentrerà la sua attenzione: i) sul panorama normativo che si è andato componendo, in particolare in questi ultimi anni (farò riferimento a discipline legislative riguardanti ambiti tematici diversi rispetto alla privacy); ii) su alcuni casi giurisprudenziali e delle situazioni fattuali che li caratterizzano. Da questo esame emerge in controluce il riconoscimento della funzione sanzionatoria e deterrente dello strumento risarcitorio previsto dall’art. 15 del d.lgs. 196/2003 [recentemente abrogato dall’art. 27, comma 1, lett. a), n. 2), del d.lgs. 101/2018]. Nessun mutamento viene a determinarsi nei confronti della impostazione appena esposta a causa della abrogazione dell’art. 15; anzi trova una ulteriore conferma nell’art. 82 del Regolamento (UE) 679/2016 [espressamente richiamato dall’art. 152, comma 1, del d.lgs. 196/2003, come riformulato ad opera dell’art. 13, comma 1, lett. h), del d.lgs. 101/2018], in cui viene stabilito il diritto di ottenere il risarcimento del danno materiale e immateriale da chiunque subito a causa della violazione del regolamento.
Langdell, Pound e il risarcimento del danno non patrimoniale da illecito trattamento dei dati personali. La prassi italiana anche alla luce dell'entrata in vigore del Regolamento (UE) 2016/679
Ramaccioni
2018-01-01
Abstract
Il saggio intende approfondire l’esame delle funzioni effettivamente svolte dal risarcimento del danno non patrimoniale da illecito trattamento dei dati personali. Questa analisi viene affrontata con realista realista, richiamando i diversi metodi di indagine proposti negli Stati Uniti, a cavallo fra il XVIII e il XIX secolo da Christopher Columbus Langdell e Roscoe Pound. In questa prospettiva lo studio concentrerà la sua attenzione: i) sul panorama normativo che si è andato componendo, in particolare in questi ultimi anni (farò riferimento a discipline legislative riguardanti ambiti tematici diversi rispetto alla privacy); ii) su alcuni casi giurisprudenziali e delle situazioni fattuali che li caratterizzano. Da questo esame emerge in controluce il riconoscimento della funzione sanzionatoria e deterrente dello strumento risarcitorio previsto dall’art. 15 del d.lgs. 196/2003 [recentemente abrogato dall’art. 27, comma 1, lett. a), n. 2), del d.lgs. 101/2018]. Nessun mutamento viene a determinarsi nei confronti della impostazione appena esposta a causa della abrogazione dell’art. 15; anzi trova una ulteriore conferma nell’art. 82 del Regolamento (UE) 679/2016 [espressamente richiamato dall’art. 152, comma 1, del d.lgs. 196/2003, come riformulato ad opera dell’art. 13, comma 1, lett. h), del d.lgs. 101/2018], in cui viene stabilito il diritto di ottenere il risarcimento del danno materiale e immateriale da chiunque subito a causa della violazione del regolamento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.