Il destino imprevisto del diritto si è verificato nel momento in cui, a un certo punto della storia, i soggetti femminili hanno rivendicato la propria dimensione giuridica piena, autonoma e libera. A partire da allora, il cammino del diritto nei confronti dei soggetti-non soggetti di diritto non è stato più il medesimo che era dall’origine fino a quel momento. L’uso combinato e trasversale degli strumenti metodologici ed epistemologici di giusfemminismo, Comparazione giuridica e Diritto e letteratura permette di indagare il ruolo e il peso che una rappresentazione esogena millenaria della donna ha avuto e ha sulla sua soggettività giuridica e sull’evoluzione del diritto tutto. Le discipline citate hanno, inoltre, in comune la funzione di svelamento di quel sostrato invisibile sotteso al diritto che, nella sua forma di diritto inconscio o di diritto muto inespresso, esiste e dispiega i suoi effetti giuridici. Nell’ambito del diritto espresso, l’incompiuta universalità dei diritti umani si manifesta nella moltiplicazione dei soggetti: ma, in un diritto sordo, essi diventano soggetti senza corpi e corpi senza soggetti. La prospettiva da seguire consiste nella rivendicazione e nel riconoscimento di un diritto alla non-misrappresentazione di genere che riconsegni al soggetto femminile di diritto il controllo sulla sua propria definizione. Infine, il diritto è cieco quando discrimina. Il tema della cecità del diritto e della parità tra donna e uomo – nei più importanti ordinamenti giuridici – si declina nei casi ancora profondamente attuali delle molestie sessuali sul lavoro e dell’aborto.

Il destino imprevisto del diritto. Giusfemminismo, Diritto e letteratura, Comparazione giuridica

Stanzione Giovanna
2024-01-01

Abstract

Il destino imprevisto del diritto si è verificato nel momento in cui, a un certo punto della storia, i soggetti femminili hanno rivendicato la propria dimensione giuridica piena, autonoma e libera. A partire da allora, il cammino del diritto nei confronti dei soggetti-non soggetti di diritto non è stato più il medesimo che era dall’origine fino a quel momento. L’uso combinato e trasversale degli strumenti metodologici ed epistemologici di giusfemminismo, Comparazione giuridica e Diritto e letteratura permette di indagare il ruolo e il peso che una rappresentazione esogena millenaria della donna ha avuto e ha sulla sua soggettività giuridica e sull’evoluzione del diritto tutto. Le discipline citate hanno, inoltre, in comune la funzione di svelamento di quel sostrato invisibile sotteso al diritto che, nella sua forma di diritto inconscio o di diritto muto inespresso, esiste e dispiega i suoi effetti giuridici. Nell’ambito del diritto espresso, l’incompiuta universalità dei diritti umani si manifesta nella moltiplicazione dei soggetti: ma, in un diritto sordo, essi diventano soggetti senza corpi e corpi senza soggetti. La prospettiva da seguire consiste nella rivendicazione e nel riconoscimento di un diritto alla non-misrappresentazione di genere che riconsegni al soggetto femminile di diritto il controllo sulla sua propria definizione. Infine, il diritto è cieco quando discrimina. Il tema della cecità del diritto e della parità tra donna e uomo – nei più importanti ordinamenti giuridici – si declina nei casi ancora profondamente attuali delle molestie sessuali sul lavoro e dell’aborto.
2024
979-12-211-0944-3
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