The technological innovations of the last thirty years have placed the role of the media and communication at the centre of public debate, particularly in their digital forms. The current media ecosystem, in particula, the predominant role of digital platforms (Colombo, 2020) risk reducing the subjectivity of the individual to the status of a mere user, whose online behavior is transformed into information and monetized through the use of proprietary algorithms (Van Dijck, Poell, De Waal, 2018; Zuboff, 2019). The citizen, faced with such a complex scenario, must become aware of this situation in order to act in a conscious and responsible manner at several levels, including the political, social and economic levels. The tradition of critical pedagogy and in particular the thought of Freire (1972, p. 38) are based on the idea that education is an act of intentional consciousness in which "reality is given as a knowable object and man assumes an epistemological position". Freire contrasts a naive and spontaneous attitude towards reality with a critical posture that reveals its structural components in a perspective of liberating educational action. The educational praxis of conscientization is a continuous effort that human beings must make together in the historical context in which they find themselves, actively participating in their own era and with the aim of transforming reality itself (Freire, 1971). In his work, the Brazilian pedagogue formulates the hypothesis of generative themes that take on both the dimension of reflection and the dimension of praxis, proposing a linguistic literacy that becomes political. Rereading his concept in the contemporary digital context, the effort of critical consciousness in the face of the informational society becomes possible starting from a literacy (field of investigation of the New Literacy Studies) able to transcend the technocratic paradigm to research, thematize and problematize the main educational challenges (Potter, McDougall, 2017). These include the emergence of new forms of communication, the relationship between public and private spheres, the hybridization of formal and non-formal contexts, the question of post-truth and the monopoly of information. These are all aspects that underlie the need to educate to critical thinking, which is at the basis of the construction of a conscious, active and democratic citizenship and which must be "accompanied by responsibility and ethical awareness" (Rivoltella, 2020, p. 192). Understood in this way, the contribution that pedagogy can provide to the citizens of the post-media society becomes crucial in its intentions of humanization, emancipation and action-research.

Le innovazioni tecnologiche degli ultimi trent’anni hanno messo al centro del dibattito pubblico il ruolo dei media e della comunicazione, in particolare nelle loro declinazioni digitali. L’attuale ecosistema dei media e in particolare il ruolo predominante delle piattaforme digitali (Colombo, 2020) rischiano di ridurre la soggettività della persona a una condizione di mero utente (user) i cui comportamenti in Rete vengono trasformati in informazioni e monetizzati attraverso l’utilizzo di algoritmi proprietari (Van Dijck, Poell, De Waal, 2018; Zuboff, 2019). Il cittadino di fronte a uno scenario così complesso deve prendere coscienza di questa situazione per poter agire in maniera consapevole e responsabile a più livelli, inclusi quello politico, sociale ed economico. La tradizione della pedagogia critica e in particolare il pensiero di Freire (1972, p. 38) hanno alla base l’idea che l’educazione sia un atto di coscienza intenzionale nel quale “la realtà si dà come oggetto conoscibile e l’uomo assume una posizione espistemologica”. A un atteggiamento ingenuo e spontaneo di fronte alla realtà Freire contrappone una postura critica che sveli le sue componenti strutturali in una prospettiva di azione educativa liberante. La prassi educativa di coscientizzazione è uno sforzo continuo che gli esseri umani devono svolgere insieme nel contesto storico in cui si trovano partecipando attivamente alla propria epoca e con l’obiettivo di trasformare la realtà stessa (Freire, 1971). Nella sua opera il pedagogista brasiliano formula l’ipotesi delle parole generatrici che assumono su di sé sia la dimensione della riflessione sia la dimensione della prassi proponendo una alfabetizzazione linguistica che si fa politica. Rileggendo il suo pensiero nel contesto digitale contemporaneo, lo sforzo di coscienza critica di fronte alla società informazionale si rende possibile a partire da un’alfabetizzazione (campo di indagine dei New Literacy Studies) in grado di trascendere il paradigma tecnocratico per ricercare, tematizzare e problematizzare le principali sfide educative (Potter, McDougall, 2017). Tra queste la nascita di nuove forme comunicative, la relazione tra sfera pubblica e privata, l’ibridazione dei contesti formali e non formali, la questione della post-verità e del monopolio delle informazioni. Tutti aspetti che sottendono la necessità di educare a un pensiero critico che è alla base della costruzione di una cittadinanza consapevole, attiva e democratica e che va “accompagnato dalla responsabilità e dalla consapevolezza etica” (Rivoltella, 2020, p. 192). Così inteso il contributo che la pedagogia può fornire ai cittadini della società post-mediale diviene cruciale nelle sue intenzionalità di umanizzazione, emancipazione e ricerca-azione.

La prassi della coscientizzazione all’interno dell’ecosistema dei media

ADAMOLI M
2022-01-01

Abstract

The technological innovations of the last thirty years have placed the role of the media and communication at the centre of public debate, particularly in their digital forms. The current media ecosystem, in particula, the predominant role of digital platforms (Colombo, 2020) risk reducing the subjectivity of the individual to the status of a mere user, whose online behavior is transformed into information and monetized through the use of proprietary algorithms (Van Dijck, Poell, De Waal, 2018; Zuboff, 2019). The citizen, faced with such a complex scenario, must become aware of this situation in order to act in a conscious and responsible manner at several levels, including the political, social and economic levels. The tradition of critical pedagogy and in particular the thought of Freire (1972, p. 38) are based on the idea that education is an act of intentional consciousness in which "reality is given as a knowable object and man assumes an epistemological position". Freire contrasts a naive and spontaneous attitude towards reality with a critical posture that reveals its structural components in a perspective of liberating educational action. The educational praxis of conscientization is a continuous effort that human beings must make together in the historical context in which they find themselves, actively participating in their own era and with the aim of transforming reality itself (Freire, 1971). In his work, the Brazilian pedagogue formulates the hypothesis of generative themes that take on both the dimension of reflection and the dimension of praxis, proposing a linguistic literacy that becomes political. Rereading his concept in the contemporary digital context, the effort of critical consciousness in the face of the informational society becomes possible starting from a literacy (field of investigation of the New Literacy Studies) able to transcend the technocratic paradigm to research, thematize and problematize the main educational challenges (Potter, McDougall, 2017). These include the emergence of new forms of communication, the relationship between public and private spheres, the hybridization of formal and non-formal contexts, the question of post-truth and the monopoly of information. These are all aspects that underlie the need to educate to critical thinking, which is at the basis of the construction of a conscious, active and democratic citizenship and which must be "accompanied by responsibility and ethical awareness" (Rivoltella, 2020, p. 192). Understood in this way, the contribution that pedagogy can provide to the citizens of the post-media society becomes crucial in its intentions of humanization, emancipation and action-research.
2022
978-88-6760-874-4
Le innovazioni tecnologiche degli ultimi trent’anni hanno messo al centro del dibattito pubblico il ruolo dei media e della comunicazione, in particolare nelle loro declinazioni digitali. L’attuale ecosistema dei media e in particolare il ruolo predominante delle piattaforme digitali (Colombo, 2020) rischiano di ridurre la soggettività della persona a una condizione di mero utente (user) i cui comportamenti in Rete vengono trasformati in informazioni e monetizzati attraverso l’utilizzo di algoritmi proprietari (Van Dijck, Poell, De Waal, 2018; Zuboff, 2019). Il cittadino di fronte a uno scenario così complesso deve prendere coscienza di questa situazione per poter agire in maniera consapevole e responsabile a più livelli, inclusi quello politico, sociale ed economico. La tradizione della pedagogia critica e in particolare il pensiero di Freire (1972, p. 38) hanno alla base l’idea che l’educazione sia un atto di coscienza intenzionale nel quale “la realtà si dà come oggetto conoscibile e l’uomo assume una posizione espistemologica”. A un atteggiamento ingenuo e spontaneo di fronte alla realtà Freire contrappone una postura critica che sveli le sue componenti strutturali in una prospettiva di azione educativa liberante. La prassi educativa di coscientizzazione è uno sforzo continuo che gli esseri umani devono svolgere insieme nel contesto storico in cui si trovano partecipando attivamente alla propria epoca e con l’obiettivo di trasformare la realtà stessa (Freire, 1971). Nella sua opera il pedagogista brasiliano formula l’ipotesi delle parole generatrici che assumono su di sé sia la dimensione della riflessione sia la dimensione della prassi proponendo una alfabetizzazione linguistica che si fa politica. Rileggendo il suo pensiero nel contesto digitale contemporaneo, lo sforzo di coscienza critica di fronte alla società informazionale si rende possibile a partire da un’alfabetizzazione (campo di indagine dei New Literacy Studies) in grado di trascendere il paradigma tecnocratico per ricercare, tematizzare e problematizzare le principali sfide educative (Potter, McDougall, 2017). Tra queste la nascita di nuove forme comunicative, la relazione tra sfera pubblica e privata, l’ibridazione dei contesti formali e non formali, la questione della post-verità e del monopolio delle informazioni. Tutti aspetti che sottendono la necessità di educare a un pensiero critico che è alla base della costruzione di una cittadinanza consapevole, attiva e democratica e che va “accompagnato dalla responsabilità e dalla consapevolezza etica” (Rivoltella, 2020, p. 192). Così inteso il contributo che la pedagogia può fornire ai cittadini della società post-mediale diviene cruciale nelle sue intenzionalità di umanizzazione, emancipazione e ricerca-azione.
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