La norma giuridica ha una propria dimensione temporale. Le semplici "coordinate" dell'atto normativo possono al massimo identificare la disposizione (il significante) ma non la norma (il significato). Neanche la lettura della disposizione "alla luce" dell'ordinamento può essere sufficiente. Occorre invece effettuare una lettura "nel tempo": come un organismo vivente la norma giuridica muta e si evolve. La Corte Costituzionale, riprendendo un filone (apparentemente) abbandonato torna a precisare il "frammento temporale" della norma da sanzionare con l'incostituzionalità. Il presente lavoro si propone di dimostrare come tale operare non sia di natura eccezionale in quanto la dimensione temporale dell'ablazione compiuta dalla Corte, sia in realtà, sempre presente.
La Corte Costituzionale e la dimensione temporale della norma (quando la Corte si muove nel "tetraspazio normativo")
RUSSO, ROBERTO
2012-01-01
Abstract
La norma giuridica ha una propria dimensione temporale. Le semplici "coordinate" dell'atto normativo possono al massimo identificare la disposizione (il significante) ma non la norma (il significato). Neanche la lettura della disposizione "alla luce" dell'ordinamento può essere sufficiente. Occorre invece effettuare una lettura "nel tempo": come un organismo vivente la norma giuridica muta e si evolve. La Corte Costituzionale, riprendendo un filone (apparentemente) abbandonato torna a precisare il "frammento temporale" della norma da sanzionare con l'incostituzionalità. Il presente lavoro si propone di dimostrare come tale operare non sia di natura eccezionale in quanto la dimensione temporale dell'ablazione compiuta dalla Corte, sia in realtà, sempre presente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.