A Milano risiedono ben 217 mila stranieri, l’80% in più rispetto al 2000. E’ evidente, dunque, la capacità del capoluogo lombardo di attirare immigrati. Tale forza di attrazione, però, non viene esercitata solo sul territorio circostante: Milano è oggi una città “in rete”, collegata con l’intera ecumene, dalla quale provengono i suoi nuovi abitanti. L’estensione del centro meneghino corrisponde, dunque, non solo al territorio che occupa ma anche ai flussi di relazioni che da esso si propagano. In questo senso Milano si configura come una “città allargata”. I numerosi immigrati hanno incontrato la cultura milanese, dando vita a nuove identità transculturali. L’uso di Internet e dei principali mezzi di telecomunicazione ha permesso, inoltre, di trasmettere fuori Milano parte degli elementi culturali della città. Del resto il Web consente anche a chi migra di mantenere contatti con la propria cultura d’origine, perpetrando identità acquisite e sedimentate nel Paese d’origine. Si ricostruiscono, così, comunità “spezzate” dai processi migratori; ma si intensifica anche la diffusione della cultura e dei modi di vivere propri di Milano. Nel più ampio fenomeno dell’urbanesimo, agli autori di questo saggio piace definire tale processo “milanesimo”. Per determinarne la portata e le modalità si è ricorso a un questionario semi-strutturato. Informazione, comunicazione e partecipazione in rete sono i tre assi lungo i quali si è diramata la raccolta dei dati, utile per valutare la centralità nodale di Milano, i fattori che ne fanno una “città allargata”, le nuove dimensioni dell’agire collettivo e individuale degli immigrati nel capoluogo lombardo e le relative implicazioni culturali. Si è rilevata, così, l’importanza delle ICT (Information and Communication Technologies) per trasmettere informazioni e dei social network come antidoto all’individualismo e al ripiegamento sulla sfera privata.

Città connesse, immigrati in rete

Di Napoli, Matteo;
2014-01-01

Abstract

A Milano risiedono ben 217 mila stranieri, l’80% in più rispetto al 2000. E’ evidente, dunque, la capacità del capoluogo lombardo di attirare immigrati. Tale forza di attrazione, però, non viene esercitata solo sul territorio circostante: Milano è oggi una città “in rete”, collegata con l’intera ecumene, dalla quale provengono i suoi nuovi abitanti. L’estensione del centro meneghino corrisponde, dunque, non solo al territorio che occupa ma anche ai flussi di relazioni che da esso si propagano. In questo senso Milano si configura come una “città allargata”. I numerosi immigrati hanno incontrato la cultura milanese, dando vita a nuove identità transculturali. L’uso di Internet e dei principali mezzi di telecomunicazione ha permesso, inoltre, di trasmettere fuori Milano parte degli elementi culturali della città. Del resto il Web consente anche a chi migra di mantenere contatti con la propria cultura d’origine, perpetrando identità acquisite e sedimentate nel Paese d’origine. Si ricostruiscono, così, comunità “spezzate” dai processi migratori; ma si intensifica anche la diffusione della cultura e dei modi di vivere propri di Milano. Nel più ampio fenomeno dell’urbanesimo, agli autori di questo saggio piace definire tale processo “milanesimo”. Per determinarne la portata e le modalità si è ricorso a un questionario semi-strutturato. Informazione, comunicazione e partecipazione in rete sono i tre assi lungo i quali si è diramata la raccolta dei dati, utile per valutare la centralità nodale di Milano, i fattori che ne fanno una “città allargata”, le nuove dimensioni dell’agire collettivo e individuale degli immigrati nel capoluogo lombardo e le relative implicazioni culturali. Si è rilevata, così, l’importanza delle ICT (Information and Communication Technologies) per trasmettere informazioni e dei social network come antidoto all’individualismo e al ripiegamento sulla sfera privata.
2014
9788857528175
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