Secondo la teoria motivazionale dell’autodeterminazione (Deci, Ryan, 1985; 2000) nello sviluppo si raggiunge progressivamente l’autoregolazione dei propri comportamenti: da regolazione esterna, a introiettata, a identificazione, a motivazione intrinseca. Al di fuori del continuum motivazionale, si pone l’amotivazione, caratterizzata da comportamenti senza interessi, non regolati. Obiettivo: esplorare le relazioni tra motivazione/amotivazione e regolazione emotiva di tipo cognitivo in un campione di 35 preadolescenti (22 F), età M=12,5 anni (d.s.=0,64). Strumenti: Self-Regulation Quest. (Ryan, Connell, 1989); Quest. sull’Amotivazione Scolastica (Legault et al., 2006); Cognitive Emotion Regulation Quest. (autobiasimo, rassegnazione, ruminazione, distrazione, pianificazione, rivalutazione, minimizzazione, catastrofizzazione, colpa altrui) (Garnefksi et al., 2007). Principali correlazioni [**p<0,01; *p<0,05]: regolazione esterna e distrazione, minimizzazione, colpa altrui (r=0,452**, 0,388*, 0,537**); regolazione introiettata e catastrofizzazione (0,506**); identificazione e autobiasimo (-0,359*); motivazione intrinseca e distrazione, minimizzazione (-0,369*, -0,466**). Tra amotivazione dovuta a: impossibilità di riuscire per scarse conoscenze e rassegnazione e colpa altrui (0,590**, 0,379*); scarse energie e rassegnazione (0,369*); non sentirsi capaci e planning (-0,405*). Diff. di genere*: motivazione intrinseca (F>M) e amotivazione (M>F). I risultati evidenziano la relazione tra tipologia di motivazione, connessa alla regolazione del comportamento scolastico, e modalità di regolazione emotiva. L’amotivazione è connessa a una regolazione emotiva di tipo passivo (rassegnazione, incapacità di attivarsi per risolvere la situazione, attribuzione ad altri di responsabilità); le motivazioni sul versante estrinseco correlano con strategie regolatorie di coping cognitivo attive, ma poco funzionali (es. distrazione, minimizzazione della gravità, ruminazione su eventi spiacevoli).
Motivazione scolastica e regolazione emotiva nella preadolescenza
CAVALLI, GIULIA
2012-01-01
Abstract
Secondo la teoria motivazionale dell’autodeterminazione (Deci, Ryan, 1985; 2000) nello sviluppo si raggiunge progressivamente l’autoregolazione dei propri comportamenti: da regolazione esterna, a introiettata, a identificazione, a motivazione intrinseca. Al di fuori del continuum motivazionale, si pone l’amotivazione, caratterizzata da comportamenti senza interessi, non regolati. Obiettivo: esplorare le relazioni tra motivazione/amotivazione e regolazione emotiva di tipo cognitivo in un campione di 35 preadolescenti (22 F), età M=12,5 anni (d.s.=0,64). Strumenti: Self-Regulation Quest. (Ryan, Connell, 1989); Quest. sull’Amotivazione Scolastica (Legault et al., 2006); Cognitive Emotion Regulation Quest. (autobiasimo, rassegnazione, ruminazione, distrazione, pianificazione, rivalutazione, minimizzazione, catastrofizzazione, colpa altrui) (Garnefksi et al., 2007). Principali correlazioni [**p<0,01; *p<0,05]: regolazione esterna e distrazione, minimizzazione, colpa altrui (r=0,452**, 0,388*, 0,537**); regolazione introiettata e catastrofizzazione (0,506**); identificazione e autobiasimo (-0,359*); motivazione intrinseca e distrazione, minimizzazione (-0,369*, -0,466**). Tra amotivazione dovuta a: impossibilità di riuscire per scarse conoscenze e rassegnazione e colpa altrui (0,590**, 0,379*); scarse energie e rassegnazione (0,369*); non sentirsi capaci e planning (-0,405*). Diff. di genere*: motivazione intrinseca (F>M) e amotivazione (M>F). I risultati evidenziano la relazione tra tipologia di motivazione, connessa alla regolazione del comportamento scolastico, e modalità di regolazione emotiva. L’amotivazione è connessa a una regolazione emotiva di tipo passivo (rassegnazione, incapacità di attivarsi per risolvere la situazione, attribuzione ad altri di responsabilità); le motivazioni sul versante estrinseco correlano con strategie regolatorie di coping cognitivo attive, ma poco funzionali (es. distrazione, minimizzazione della gravità, ruminazione su eventi spiacevoli).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.