Molti e noti gli interpreti della cosiddetta età medicea. Fra loro viene generalmente annoverato anche Matteo Palmieri. Nel volume è esposta, senza presupposti ideologici, la ricostruzione delle trame politiche, economiche e culturali del XV secolo per chiarire in quale misura il Palmieri fu uno dei protagonisti. L’esame rinnovato delle fonti di archivio consente di spiegare da un lato le scelte di Palmieri, nel tempo certamente fedele mediceo sempre indirizzato ad un forte municipalismo, dall’altro l’orientamento della Signoria fiorentina, specchio del reggimento che si affidò al Palmieri anche in situazioni di forte tensione. I “funerali di Stato” tributati dalla città sono la prova più eloquente della stima raggiunta. Matteo Palmieri, speziale di nascita, politico per vocazione, ha lasciato una ricca ed eterogenea testimonianza letteraria. La parte centrale dello studio è dedicata all’analisi del dialogo volgare La vita civile, manuale per la futura classe dirigente. L’opera è presentata, collocandone la stesura nel terzo decennio del Quattrocento, vicino alla produzione del massimo interprete umanistico di quegli anni: Leonardo Bruni. Complessa la ricostruzione del reticolato classico e contemporaneo che traspare dal dialogo. Sono ricostruite le relazioni tra i temi centrali dell’opera, le vicende fiorentine contemporanee e le tradizioni repubblicane profondamente radicate nella storia di Firenze. Riunendo l’attività’ di Matteo Palmieri, l’Autrice si inoltra, chiarita l’operosità politica e gli interessi letterari dell’Umanista, nello studio delle opere storiche: la Vita Niccolai Acciaioli, il De Captivitate Pisarum, il De Temporibus e gli Annales. Il volume si chiude con un lungo capitolo dedicato al poema in terza rima Città di vita. Palmieri attratto in età giovanile soprattutto dalla filosofia morale, dalla metà del XV secolo coglie il fascino delle dottrine neoplatoniche, neopitagoriche ed origeniane che iniziavano a diffondersi nei diversi circoli culturali fiorentini. La sintesi operata nel poema e il valore di quest’opera sono – per la maggior parte – ancora da definire e da scrivere. Nel libro viene fatto il punto della situazione proponendo alcune interpretazioni. Interessanti risultati, con inediti qui presentati, emergono infine nel definire la fortuna della Città di vita.

Matteo Palmieri, una biografia intellettuale. Prefazione di Cesare Vasoli. Collana “Storia delle idee e delle istituzioni politiche” diretta da A. E. Baldini, F. Barcia, D. Quaglioni, M. Stolleis, C. Vasoli

MITA, ALESSANDRA
2005-01-01

Abstract

Molti e noti gli interpreti della cosiddetta età medicea. Fra loro viene generalmente annoverato anche Matteo Palmieri. Nel volume è esposta, senza presupposti ideologici, la ricostruzione delle trame politiche, economiche e culturali del XV secolo per chiarire in quale misura il Palmieri fu uno dei protagonisti. L’esame rinnovato delle fonti di archivio consente di spiegare da un lato le scelte di Palmieri, nel tempo certamente fedele mediceo sempre indirizzato ad un forte municipalismo, dall’altro l’orientamento della Signoria fiorentina, specchio del reggimento che si affidò al Palmieri anche in situazioni di forte tensione. I “funerali di Stato” tributati dalla città sono la prova più eloquente della stima raggiunta. Matteo Palmieri, speziale di nascita, politico per vocazione, ha lasciato una ricca ed eterogenea testimonianza letteraria. La parte centrale dello studio è dedicata all’analisi del dialogo volgare La vita civile, manuale per la futura classe dirigente. L’opera è presentata, collocandone la stesura nel terzo decennio del Quattrocento, vicino alla produzione del massimo interprete umanistico di quegli anni: Leonardo Bruni. Complessa la ricostruzione del reticolato classico e contemporaneo che traspare dal dialogo. Sono ricostruite le relazioni tra i temi centrali dell’opera, le vicende fiorentine contemporanee e le tradizioni repubblicane profondamente radicate nella storia di Firenze. Riunendo l’attività’ di Matteo Palmieri, l’Autrice si inoltra, chiarita l’operosità politica e gli interessi letterari dell’Umanista, nello studio delle opere storiche: la Vita Niccolai Acciaioli, il De Captivitate Pisarum, il De Temporibus e gli Annales. Il volume si chiude con un lungo capitolo dedicato al poema in terza rima Città di vita. Palmieri attratto in età giovanile soprattutto dalla filosofia morale, dalla metà del XV secolo coglie il fascino delle dottrine neoplatoniche, neopitagoriche ed origeniane che iniziavano a diffondersi nei diversi circoli culturali fiorentini. La sintesi operata nel poema e il valore di quest’opera sono – per la maggior parte – ancora da definire e da scrivere. Nel libro viene fatto il punto della situazione proponendo alcune interpretazioni. Interessanti risultati, con inediti qui presentati, emergono infine nel definire la fortuna della Città di vita.
2005
88-87298-79-3
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