Il saggio è dedicato al rapporto esistente tra alcuni lungometraggi cinematografici prodotti di recente e le importanti serie animate giapponesi su cui tali lungometraggi sono basati. Questo rapporto è molto complesso e investe sia il piano narrativo che il piano pragmatico e comunicativo. I film analizzati sono i seguenti: "Capitan Harlock" ("Space Pirate Captain Harlock", 2014) di Shinji Aramaki, "Doraemon" ("Stand by Me Doraemon", 2014) di Takashi Yamazachi e Ryuchi Yagi, "I cavalieri dello Zodiaco – la leggenda del grande tempio" ("Saint Seiya: Legend of Sanctuary", 2014) di Keiichi Sato e "Astro Boy" (2009) di David Bowers. Il saggio focalizza l'attenzione sulla rappresentazione, sulla forma del racconto e sulla computer grafica, il principale strumento espressivo dei quattro film.
Titolo: | Dall'estetica industriale all'estetica digitale. Cinema e serialità televisiva nell'animazione giapponese contemporanea |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2016 |
Rivista: | |
Abstract: | Il saggio è dedicato al rapporto esistente tra alcuni lungometraggi cinematografici prodotti di recente e le importanti serie animate giapponesi su cui tali lungometraggi sono basati. Questo rapporto è molto complesso e investe sia il piano narrativo che il piano pragmatico e comunicativo. I film analizzati sono i seguenti: "Capitan Harlock" ("Space Pirate Captain Harlock", 2014) di Shinji Aramaki, "Doraemon" ("Stand by Me Doraemon", 2014) di Takashi Yamazachi e Ryuchi Yagi, "I cavalieri dello Zodiaco – la leggenda del grande tempio" ("Saint Seiya: Legend of Sanctuary", 2014) di Keiichi Sato e "Astro Boy" (2009) di David Bowers. Il saggio focalizza l'attenzione sulla rappresentazione, sulla forma del racconto e sulla computer grafica, il principale strumento espressivo dei quattro film. |
Handle: | http://hdl.handle.net/11389/22179 |
Appare nelle tipologie: | 1.1 Articolo in rivista |