I corpi di moda non sono più giovani. Questo pare essere il nuovo estremo racconto del mondo della moda, che ha cominciato ad accogliere sempre più immagini di modelli/e maturi/e, che approdano talvolta sulle passerelle e più spesso creano un proprio blog in cui offrire spunti per ricreare un look di moda maturo. Le rappresentazioni della moda offerte sono comparse sulle copertine di famose riviste di settore e hanno messo in discussione la credenza sulla magia della moda come racconto visuale di una bellezza senza tempo. Ancor di più, le immagini di modelli/e in età avanzata hanno spostato le barriere d’accesso a un mondo riservato a pochi/e eletti/e: chi può indossare quello che vuole non è per forza chi ha vinto una lotteria genetica. Questa (nuova?) specie di fashionblogger rende chiaro che esiste, di fatto, una parte di mercato che gli esperti del marketing hanno sottovalutato per lungo tempo – e che stanno riscoprendo grazie al suo considerevole potere d’acquisto. Allo stesso tempo, fa riemergere una funzione della moda spesso trascurata ma rilevante: l’abbigliamento è uno strumento per estendere il self e potenziarsi. Dunque, si tratta dell’ultima strategia pubblicitaria – e di un segmento di consumo minoritario che non ha influenza specifica? O è un segnale di un paradigma visuale emergente oltre le barriere esistenti? In questo contributo analizzerò una selezione dei fashionblog maturi che hanno più seguito e che stanno sfidando il discorso della moda attuale. Mostrerò come vengono sfumati i margini delle rappresentazioni mainstream e cercherò di fare luce sui modi in cui vengono spostati i limiti della credenza nella moda.
Digital fashions beyond age
	
	
	
		
		
		
		
		
	
	
	
	
	
	
	
	
		
		
		
		
		
			
			
			
		
		
		
		
			
			
				
				
					
					
					
					
						
							
						
						
					
				
				
				
				
				
				
				
				
				
				
				
			
			
		
		
		
		
	
Ambrogia Cereda
						
						
						
							Writing – Original Draft Preparation
			2017-01-01
Abstract
I corpi di moda non sono più giovani. Questo pare essere il nuovo estremo racconto del mondo della moda, che ha cominciato ad accogliere sempre più immagini di modelli/e maturi/e, che approdano talvolta sulle passerelle e più spesso creano un proprio blog in cui offrire spunti per ricreare un look di moda maturo. Le rappresentazioni della moda offerte sono comparse sulle copertine di famose riviste di settore e hanno messo in discussione la credenza sulla magia della moda come racconto visuale di una bellezza senza tempo. Ancor di più, le immagini di modelli/e in età avanzata hanno spostato le barriere d’accesso a un mondo riservato a pochi/e eletti/e: chi può indossare quello che vuole non è per forza chi ha vinto una lotteria genetica. Questa (nuova?) specie di fashionblogger rende chiaro che esiste, di fatto, una parte di mercato che gli esperti del marketing hanno sottovalutato per lungo tempo – e che stanno riscoprendo grazie al suo considerevole potere d’acquisto. Allo stesso tempo, fa riemergere una funzione della moda spesso trascurata ma rilevante: l’abbigliamento è uno strumento per estendere il self e potenziarsi. Dunque, si tratta dell’ultima strategia pubblicitaria – e di un segmento di consumo minoritario che non ha influenza specifica? O è un segnale di un paradigma visuale emergente oltre le barriere esistenti? In questo contributo analizzerò una selezione dei fashionblog maturi che hanno più seguito e che stanno sfidando il discorso della moda attuale. Mostrerò come vengono sfumati i margini delle rappresentazioni mainstream e cercherò di fare luce sui modi in cui vengono spostati i limiti della credenza nella moda.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


