Il contributo si prefigge di comprendere se la semplificazione sia lo strumento adatto a risolvere almeno parte dei problemi che gravano sul patrimonio e sui servizi culturali. A tale scopo, dopo aver precisato cosa debba intendersi con il termine “semplificazione”, si è passati all’esame di alcune problematiche di ampio respiro riscontrate nel settore dei beni culturali e alle possibili soluzioni da adottare, nell’intento di dettare delle linee direttrici lungo le quali ci si potrà muovere in futuro con l’adozione di misure puntuali. In particolare, l’articolo affronta la necessità, da una parte, che alcuni soggetti dell’ordinamento giuridico si focalizzino e adempiano pienamente alle funzioni che la legge attribuisce loro: lo Stato a presidio della tutela, le Regioni alla pianificazione della valorizzazione del patrimonio e al coordinamento tra le realtà, pubbliche e private, del territorio. D’altra parte, viene sottolineata la necessità di promuovere un uso corretto della discrezionalità amministrativa ancorandola a riferimenti conoscibili e oggettivi e quella di intendere correttamente la conservazione, incentivando le misure preventive. Alla luce di tali obiettivi, il ricorso alla semplificazione, sebbene talvolta possa certamente risultare utile, non costituisce tuttavia lo strumento principale cui fare ricorso, mentre un ruolo determinante sembra poter essere svolto dalla normativa tecnica e da linee guida che suggeriscano buone prassi.

I beni culturali e la semplificazione (non) necessaria: spunti per percorsi alternativi, in Il Capitale Culturale

Valentina Sessa
2020-01-01

Abstract

Il contributo si prefigge di comprendere se la semplificazione sia lo strumento adatto a risolvere almeno parte dei problemi che gravano sul patrimonio e sui servizi culturali. A tale scopo, dopo aver precisato cosa debba intendersi con il termine “semplificazione”, si è passati all’esame di alcune problematiche di ampio respiro riscontrate nel settore dei beni culturali e alle possibili soluzioni da adottare, nell’intento di dettare delle linee direttrici lungo le quali ci si potrà muovere in futuro con l’adozione di misure puntuali. In particolare, l’articolo affronta la necessità, da una parte, che alcuni soggetti dell’ordinamento giuridico si focalizzino e adempiano pienamente alle funzioni che la legge attribuisce loro: lo Stato a presidio della tutela, le Regioni alla pianificazione della valorizzazione del patrimonio e al coordinamento tra le realtà, pubbliche e private, del territorio. D’altra parte, viene sottolineata la necessità di promuovere un uso corretto della discrezionalità amministrativa ancorandola a riferimenti conoscibili e oggettivi e quella di intendere correttamente la conservazione, incentivando le misure preventive. Alla luce di tali obiettivi, il ricorso alla semplificazione, sebbene talvolta possa certamente risultare utile, non costituisce tuttavia lo strumento principale cui fare ricorso, mentre un ruolo determinante sembra poter essere svolto dalla normativa tecnica e da linee guida che suggeriscano buone prassi.
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