The recent spread of collaborative consumption practices in the hospitality industry, better identified under the sharing economy paradigm, represents a significant opportunity for the creation of alternative, often unregulated, decentralised, neoliberal and sustainable economies. If, on the one hand, the peer-to-peer economy (P2P) is able to lighten and facilitate the mechanisms of hospitality management both for service providers and for users through the use of dynamic and intuitive digital platforms, it is also evident that its widespread diffusion in the urban environments imposes a stronger regulation as regards rentals for tourist uses. The result is a substantial redefinition of the structure of city centres, potentially recipients of new consumption spaces and new urban economies. The cartographic approach here proposed aims to investigate the spatial extent achieved in some of the major Italian cities by Airbnb, the world’s leading platform of services sharing for hospitality, through the use of big data provided by its open data provider (insideairbnb.com). Moreover, by exploiting the urban area of Milan as case study, two evidences are found: towards the main city access areas there is a marked overlap between the traditional tourism offer and the Airbnb location patterns; otherwise, in the most decentralised areas, but still interested by a deseasonalised tourism demand, Airbnb exhibits complementarity effects in relation to the hotel industry.

La recente diffusione delle pratiche di consumo collaborativo nel mercato dell’ospitalità, meglio identificate sotto il paradigma della sharing economy, costituisce un’opportunità rilevante per la creazione di economie alternative spesso non regolamentate, decentrate, neoliberali e sostenibili. Se, da un lato, l’economia peer-to-peer (P2P) è in grado di alleggerire e facilitare i meccanismi di gestione dell’ospitalità, sia per i prestatori di servizi sia per i fruitori, mediante l’impiego di piattaforme digitali dinamiche e intuitive, è anche evidente come il suo largo utilizzo in ambito urbano ne imponga una più decisa regolamentazione per ciò che concerne gli affitti ad uso turistico. Ne deriva una sostanziale ridefinizione dell’assetto dei centri città, potenzialmente beneficiari di nuovi spazi del consumo e di nuove economie urbane. L’approccio cartografico di questo studio intende indagare l’ampiezza spaziale raggiunta in alcune tra le principali città italiane da parte di Airbnb, la piattaforma leader mondiale nello sharing dei servizi per l’ospitalità, mediante l’utilizzo dei big data forniti dal relativo provider open data (insideairbnb.com). Inoltre, esplorando l’area urbana di Milano come caso di studio, si rilevano due evidenze: nelle principali aree d’accesso alla città esiste una decisa sovrapposizione tra l’offerta turistica tradizionale e i patterns localizzativi di Airbnb, mentre nelle aree più decentrate, ma comunque interessate da una domanda turistica destagionalizzata, gli Airbnb esibiscono complementarietà rispetto all’offerta alberghiera.

Economia della condivisione e ospitalità: il caso di Airbnb nelle aree urbane in Italia

Di Matteo D
;
2020-01-01

Abstract

The recent spread of collaborative consumption practices in the hospitality industry, better identified under the sharing economy paradigm, represents a significant opportunity for the creation of alternative, often unregulated, decentralised, neoliberal and sustainable economies. If, on the one hand, the peer-to-peer economy (P2P) is able to lighten and facilitate the mechanisms of hospitality management both for service providers and for users through the use of dynamic and intuitive digital platforms, it is also evident that its widespread diffusion in the urban environments imposes a stronger regulation as regards rentals for tourist uses. The result is a substantial redefinition of the structure of city centres, potentially recipients of new consumption spaces and new urban economies. The cartographic approach here proposed aims to investigate the spatial extent achieved in some of the major Italian cities by Airbnb, the world’s leading platform of services sharing for hospitality, through the use of big data provided by its open data provider (insideairbnb.com). Moreover, by exploiting the urban area of Milan as case study, two evidences are found: towards the main city access areas there is a marked overlap between the traditional tourism offer and the Airbnb location patterns; otherwise, in the most decentralised areas, but still interested by a deseasonalised tourism demand, Airbnb exhibits complementarity effects in relation to the hotel industry.
2020
La recente diffusione delle pratiche di consumo collaborativo nel mercato dell’ospitalità, meglio identificate sotto il paradigma della sharing economy, costituisce un’opportunità rilevante per la creazione di economie alternative spesso non regolamentate, decentrate, neoliberali e sostenibili. Se, da un lato, l’economia peer-to-peer (P2P) è in grado di alleggerire e facilitare i meccanismi di gestione dell’ospitalità, sia per i prestatori di servizi sia per i fruitori, mediante l’impiego di piattaforme digitali dinamiche e intuitive, è anche evidente come il suo largo utilizzo in ambito urbano ne imponga una più decisa regolamentazione per ciò che concerne gli affitti ad uso turistico. Ne deriva una sostanziale ridefinizione dell’assetto dei centri città, potenzialmente beneficiari di nuovi spazi del consumo e di nuove economie urbane. L’approccio cartografico di questo studio intende indagare l’ampiezza spaziale raggiunta in alcune tra le principali città italiane da parte di Airbnb, la piattaforma leader mondiale nello sharing dei servizi per l’ospitalità, mediante l’utilizzo dei big data forniti dal relativo provider open data (insideairbnb.com). Inoltre, esplorando l’area urbana di Milano come caso di studio, si rilevano due evidenze: nelle principali aree d’accesso alla città esiste una decisa sovrapposizione tra l’offerta turistica tradizionale e i patterns localizzativi di Airbnb, mentre nelle aree più decentrate, ma comunque interessate da una domanda turistica destagionalizzata, gli Airbnb esibiscono complementarietà rispetto all’offerta alberghiera.
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