This volume primarily aims to analyze interdisciplinary perspectives of risk geography, subfield that studies interactions between extreme natural events and human societies. While in Italy there currently no established school of risk geography, key figures such as Roberto Almagià and Mario Baratta can be considered pioneers of such a sub-branch of geography, one that surmounts dualisms between physical and human geography. The genealogy of risk studies, first established by the American school and followed by contributions from the French school in the 1970s, trace the evolution of this field. Theoretical-methodological approaches and empirical research illustrate how risk geography is closely connected with the analysis of human behavior and social perceptions from which the factors of community resilience and vulnerability can emerge. The second part of the volume will feature didactic case studies concerning the analysis of experiences in the seismic risk perception. Grounded in the methods of the geographies of perception and risk, these studies were carried out in schools located in the Municipalities of Calabria, Basilicata (southern Italy) and on the Maltese islands.

Questo volume mira principalmente ad analizzare le prospettive interdisciplinari della geografia del rischio, una branca della geografia che studia le interazioni tra gli eventi naturali estremi e le società umane. Mentre in Italia non esiste attualmente una scuola consolidata di geografia del rischio, geografi illustri come Roberto Almagià e Mario Baratta possono essere considerati i precursori di questo ramo della geografia, che supera il dualismo tra geografia fisica e umana. Gli studi sulla dimensione sociale del rischio, promossi per la prima volta dalla scuola americana e seguiti dai contributi della scuola francese negli anni Settanta, tracciano l’evoluzione di questo campo di ricerca. Gli approcci teorico-metodologici e la ricerca empirica evidenziano come la geografia del rischio sia strettamente connessa con l’analisi del comportamento umano e delle percezioni sociali, da cui possono emergere i fattori di resilienza e vulnerabilità sociale di una comunità. La seconda parte del volume è caratterizzata dalla presentazione di casi studio che riguardano l’analisi di alcune esperienze didattiche sulla percezione del rischio sismico. Basandosi sui metodi della geografia della percezione e del rischio, questi studi sono stati condotti in diverse scuole ubicate nei Comuni della Calabria, Basilicata e nelle isole maltesi.

Geografie del rischio e della vulnerabilità: approcci teorici ed esperienze didattiche a confronto

De Pascale F.
2022-01-01

Abstract

This volume primarily aims to analyze interdisciplinary perspectives of risk geography, subfield that studies interactions between extreme natural events and human societies. While in Italy there currently no established school of risk geography, key figures such as Roberto Almagià and Mario Baratta can be considered pioneers of such a sub-branch of geography, one that surmounts dualisms between physical and human geography. The genealogy of risk studies, first established by the American school and followed by contributions from the French school in the 1970s, trace the evolution of this field. Theoretical-methodological approaches and empirical research illustrate how risk geography is closely connected with the analysis of human behavior and social perceptions from which the factors of community resilience and vulnerability can emerge. The second part of the volume will feature didactic case studies concerning the analysis of experiences in the seismic risk perception. Grounded in the methods of the geographies of perception and risk, these studies were carried out in schools located in the Municipalities of Calabria, Basilicata (southern Italy) and on the Maltese islands.
2022
9788833841410
Questo volume mira principalmente ad analizzare le prospettive interdisciplinari della geografia del rischio, una branca della geografia che studia le interazioni tra gli eventi naturali estremi e le società umane. Mentre in Italia non esiste attualmente una scuola consolidata di geografia del rischio, geografi illustri come Roberto Almagià e Mario Baratta possono essere considerati i precursori di questo ramo della geografia, che supera il dualismo tra geografia fisica e umana. Gli studi sulla dimensione sociale del rischio, promossi per la prima volta dalla scuola americana e seguiti dai contributi della scuola francese negli anni Settanta, tracciano l’evoluzione di questo campo di ricerca. Gli approcci teorico-metodologici e la ricerca empirica evidenziano come la geografia del rischio sia strettamente connessa con l’analisi del comportamento umano e delle percezioni sociali, da cui possono emergere i fattori di resilienza e vulnerabilità sociale di una comunità. La seconda parte del volume è caratterizzata dalla presentazione di casi studio che riguardano l’analisi di alcune esperienze didattiche sulla percezione del rischio sismico. Basandosi sui metodi della geografia della percezione e del rischio, questi studi sono stati condotti in diverse scuole ubicate nei Comuni della Calabria, Basilicata e nelle isole maltesi.
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