Da tempo la letteratura considera la violenza sui minori un trauma relazionale di tipo cronico con importanti conseguenze psicopatologiche in termini sia di attaccamento disorganizzato sia di sintomatologia post-traumatica e di compromissioni di tipo cognitivo, comportamentale, sociale. Il presente studio si propone pertanto un duplice obiettivo: il primo è quello di verificare eventuali differenze nel tipo di legame di attaccamento e nella sintomatologia post-trauamatica in bambini vittime di violenza accertata e in bambini di un gruppo di controllo appartenenti e nuclei familiari economicamente svantaggiati; il secondo obiettivo è quello di esplorare, nel solo gruppo di bambini vittime di violenza, se la disorganizzazione dell’attaccamento svolga il ruolo di mediatore nell’associazione tra tipologia di violenza e sintomatologia post-traumatica. Il gruppo clinico si compone di 47 bambini (29 maschi), vittime di violenza intrafamiliare accertata con età media di 11,4 anni (DS = 2,5); il gruppo di controllo di 59 bambini (32 maschi) con età media di 12,9 anni (DS =1,2), appartenenti a nuclei normo-costituiti svantaggiati. I risultati confermano come le esperienze di vittimizzazione permeate da minacce all’integrità fisica e da persistenti vissuti di terrore e impotenza si configurano come importanti predittori dell’attaccamento disorganizzato che, a sua volta, risulta un’ importante chiave esplicativa dei sintomi post-traumatici. E’ infatti plausibile ritenere che i MOI dei bambini disorganizzati, caratterizzati sia da percezioni simultanee o in rapida sequenza di sé e delle figure di attaccamento secondo le tre posizioni della vittima, persecutore e del salvatore, sia da gravi a carenze nel monitoraggio metacognitivo e da disregolazione delle emozioni si configurino come importanti meccanismi esplicativi dei sintomi (ansiosi, depressivi, di rabbia, dissociativi e post-traumatici) rilevati.

La disorganizzazione dell’attaccamento spiega i sintomi post-traumatici nei bambini vittime di violenza intrafamiliare?

CAMISASCA, ELENA;
2014-01-01

Abstract

Da tempo la letteratura considera la violenza sui minori un trauma relazionale di tipo cronico con importanti conseguenze psicopatologiche in termini sia di attaccamento disorganizzato sia di sintomatologia post-traumatica e di compromissioni di tipo cognitivo, comportamentale, sociale. Il presente studio si propone pertanto un duplice obiettivo: il primo è quello di verificare eventuali differenze nel tipo di legame di attaccamento e nella sintomatologia post-trauamatica in bambini vittime di violenza accertata e in bambini di un gruppo di controllo appartenenti e nuclei familiari economicamente svantaggiati; il secondo obiettivo è quello di esplorare, nel solo gruppo di bambini vittime di violenza, se la disorganizzazione dell’attaccamento svolga il ruolo di mediatore nell’associazione tra tipologia di violenza e sintomatologia post-traumatica. Il gruppo clinico si compone di 47 bambini (29 maschi), vittime di violenza intrafamiliare accertata con età media di 11,4 anni (DS = 2,5); il gruppo di controllo di 59 bambini (32 maschi) con età media di 12,9 anni (DS =1,2), appartenenti a nuclei normo-costituiti svantaggiati. I risultati confermano come le esperienze di vittimizzazione permeate da minacce all’integrità fisica e da persistenti vissuti di terrore e impotenza si configurano come importanti predittori dell’attaccamento disorganizzato che, a sua volta, risulta un’ importante chiave esplicativa dei sintomi post-traumatici. E’ infatti plausibile ritenere che i MOI dei bambini disorganizzati, caratterizzati sia da percezioni simultanee o in rapida sequenza di sé e delle figure di attaccamento secondo le tre posizioni della vittima, persecutore e del salvatore, sia da gravi a carenze nel monitoraggio metacognitivo e da disregolazione delle emozioni si configurino come importanti meccanismi esplicativi dei sintomi (ansiosi, depressivi, di rabbia, dissociativi e post-traumatici) rilevati.
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