Nel presente contributo si analizza la nuova disciplina del c.d. whistleblowing – entrata in vigore con il d.lgs. n. 24 del 2023 attuativo della Direttiva europea n. 1937/19 – come nuovo strumento di prevenzione della corruzione. Invero, la protezione di chi segnala fatti pregiudizievoli, di cui è venuto a conoscenza in ambito lavorativo, può apparire una misura utile per contrastare e preve- nire gli accordi corruttivi e la cattiva amministrazione nel settore pubblico. Le informazioni fornite dal segnalante minano, da un lato, la fase genetica di intese corruttive; dall’altro, possono portare all’indagine, all’accertamento e al perseguimento di fatti corruttivi o para-corruttivi, consentendo l’emersione di tali fenomenologie criminali.
La nuova disciplina del c.d. whistleblowing come strumento di prevenzione della corruzione
Marina Poggi d'Angelo
2025-01-01
Abstract
Nel presente contributo si analizza la nuova disciplina del c.d. whistleblowing – entrata in vigore con il d.lgs. n. 24 del 2023 attuativo della Direttiva europea n. 1937/19 – come nuovo strumento di prevenzione della corruzione. Invero, la protezione di chi segnala fatti pregiudizievoli, di cui è venuto a conoscenza in ambito lavorativo, può apparire una misura utile per contrastare e preve- nire gli accordi corruttivi e la cattiva amministrazione nel settore pubblico. Le informazioni fornite dal segnalante minano, da un lato, la fase genetica di intese corruttive; dall’altro, possono portare all’indagine, all’accertamento e al perseguimento di fatti corruttivi o para-corruttivi, consentendo l’emersione di tali fenomenologie criminali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.