L’idea di Medioevo2, nella vulgata comune che comprende media, personaggi pubblici o politici e nelle chiacchierate di tutti i giorni, magari al bar, è molto spesso, e a torto, identificato come i “secoli bui”, dove imperava lo Ius primae noctis e dove superstizione, magia, malocchio, peste nera e la caccia alle streghe erano all’ordine del giorno. Se poi, proviamo a leggere articoli di giornali o riviste che già dal titolo identificano un aspetto negativo della nostra società, di qualsiasi tipo, dalla sanità alla rete internet, inneggiare al “ritorno al Medioevo” è un passaggio analogico. Il testo di Marco Brando, a nostro avviso, ha due punti di forza: la ricerca storica e l'indagine sulla società odierna, attraverso la categoria conoscitiva del Medioevo, utilizzato come metodologia di analisi e passando per gli stereotipi culturali, ci presenta la realtà che viviamo con la lente dell’età di mezzo.
Se il Medioevo non esistesse bisognerebbe inventarlo…infatti lo si inventa.
Mario Pesce
2025-01-01
Abstract
L’idea di Medioevo2, nella vulgata comune che comprende media, personaggi pubblici o politici e nelle chiacchierate di tutti i giorni, magari al bar, è molto spesso, e a torto, identificato come i “secoli bui”, dove imperava lo Ius primae noctis e dove superstizione, magia, malocchio, peste nera e la caccia alle streghe erano all’ordine del giorno. Se poi, proviamo a leggere articoli di giornali o riviste che già dal titolo identificano un aspetto negativo della nostra società, di qualsiasi tipo, dalla sanità alla rete internet, inneggiare al “ritorno al Medioevo” è un passaggio analogico. Il testo di Marco Brando, a nostro avviso, ha due punti di forza: la ricerca storica e l'indagine sulla società odierna, attraverso la categoria conoscitiva del Medioevo, utilizzato come metodologia di analisi e passando per gli stereotipi culturali, ci presenta la realtà che viviamo con la lente dell’età di mezzo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.