L’emergere dell’Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI) anche in ambito didattico e formativo a partire dal rilascio di Cha-tGPT nel 2022 ha riattivato il dibattito generale sul ruolo delle tecnologie nell’istruzione. La tensione tra le potenzialità offerte (es. macro e micro-progettazione didattica) e i rischi ad essa collegati (es. aspetti etici; privacy) ha messo in moto una forte polarizzazione con una serie di reazioni e rifles-sioni a più livelli. Da un lato, istituzioni e organizzazioni scolastiche hanno iniziato a interrogarsi sulle modalità di comprendere e integrare questi strumenti a partire anche dall’utilizzo che gli studenti hanno iniziato a farne; dall’altro lato sono emersi con for-za punti di criticità legati al rischio di pla-gio e alla potenziale inibizione dei processi di apprendimento e di creatività. Questo ha portato la ricerca pedagogica, attiva su questi temi fin dagli anni ’70, ad esempio attraverso il lavoro di ricerca dell’AIED (Artificial Intelligence in Education), a rispondere ai quesiti che stanno emergendo riguardo alle implicazioni della GenAI sull’apprendimento e sullo sviluppo di strategie che ne massimizzino i benefici e mitigandone i rischi. In parallelo, tale scenario ha spinto i contesti scolastici e formativi a focalizzarsi in maniera più approfondita sulle competenze necessarie per formare i docenti e gli studenti a interagire in modo consapevole e critico con queste nuove tecnologie attraverso il co-strutto dell’AI Literacy.
Intelligenza Artificiale Generativa e didattica nei contesti scolastici-formativi: l’importanza strategica dell’AI Literacy
Adamoli Matteo
2025-01-01
Abstract
L’emergere dell’Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI) anche in ambito didattico e formativo a partire dal rilascio di Cha-tGPT nel 2022 ha riattivato il dibattito generale sul ruolo delle tecnologie nell’istruzione. La tensione tra le potenzialità offerte (es. macro e micro-progettazione didattica) e i rischi ad essa collegati (es. aspetti etici; privacy) ha messo in moto una forte polarizzazione con una serie di reazioni e rifles-sioni a più livelli. Da un lato, istituzioni e organizzazioni scolastiche hanno iniziato a interrogarsi sulle modalità di comprendere e integrare questi strumenti a partire anche dall’utilizzo che gli studenti hanno iniziato a farne; dall’altro lato sono emersi con for-za punti di criticità legati al rischio di pla-gio e alla potenziale inibizione dei processi di apprendimento e di creatività. Questo ha portato la ricerca pedagogica, attiva su questi temi fin dagli anni ’70, ad esempio attraverso il lavoro di ricerca dell’AIED (Artificial Intelligence in Education), a rispondere ai quesiti che stanno emergendo riguardo alle implicazioni della GenAI sull’apprendimento e sullo sviluppo di strategie che ne massimizzino i benefici e mitigandone i rischi. In parallelo, tale scenario ha spinto i contesti scolastici e formativi a focalizzarsi in maniera più approfondita sulle competenze necessarie per formare i docenti e gli studenti a interagire in modo consapevole e critico con queste nuove tecnologie attraverso il co-strutto dell’AI Literacy.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


