L’articolo presenta l’edizione integrale con commento delle inedite postille alle Declamationes maiores pseudo-quintilianee contenute nel manoscritto Oxford, Bodleian Library, Selden Supra 22. Le postille sono qui attribuite a Lorenzo Valla, di cui compare una nota autografa nel codice (f. 14r), attraverso il concorso di numerose prove: la storia del manoscritto; le affinità tra le annotazioni e molti passi di opere valliane; il riuso delle Declamationes negli scritti dell’umanista e, in particolare, di una copia delle maiores con caratteristiche strutturali coincidenti con il Seldense; il profilo culturale dell’annotatore che emerge dall’esame delle postille. L’attribuzione a Valla della nutrita messe di note apografe del Seldense restituisce all’umanista un’acuta riflessione sulla retorica antica e sull’utilità della declamazione; inoltre, lo studio delle annotazioni consente di valorizzare un aspetto ancora poco noto della passione valliana per Quintiliano, vale a dire la sua ammirazione per la raccolta declamatoria delle maiores, che costituisce, a suo avviso, tanto un modello linguistico, quanto un efficacissimo strumento didattico.

Le postille alle "Declamationes maiores" del manoscritto Oxford, Bodleian Library, Selden supra 22: attribuzione ed edizione

Clementina Marsico
2024-01-01

Abstract

L’articolo presenta l’edizione integrale con commento delle inedite postille alle Declamationes maiores pseudo-quintilianee contenute nel manoscritto Oxford, Bodleian Library, Selden Supra 22. Le postille sono qui attribuite a Lorenzo Valla, di cui compare una nota autografa nel codice (f. 14r), attraverso il concorso di numerose prove: la storia del manoscritto; le affinità tra le annotazioni e molti passi di opere valliane; il riuso delle Declamationes negli scritti dell’umanista e, in particolare, di una copia delle maiores con caratteristiche strutturali coincidenti con il Seldense; il profilo culturale dell’annotatore che emerge dall’esame delle postille. L’attribuzione a Valla della nutrita messe di note apografe del Seldense restituisce all’umanista un’acuta riflessione sulla retorica antica e sull’utilità della declamazione; inoltre, lo studio delle annotazioni consente di valorizzare un aspetto ancora poco noto della passione valliana per Quintiliano, vale a dire la sua ammirazione per la raccolta declamatoria delle maiores, che costituisce, a suo avviso, tanto un modello linguistico, quanto un efficacissimo strumento didattico.
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