Negli anni Cinquanta, preconizzata dal "Manifesto dell'epistaltismo" redatto nel 1949 da Mimmo Rotella, la poesia sonora ebbe in Jacques de la Villeglé il proprio massimo ideologo e teorizzatore, e conobbe la sua più fortunata stagione creativa dispiegandosi in un'estesissima costellazione di esperienze, dalla "verbophonie" di Arthur Petronio al movimento del Lettrismo di Maurice Lemaître e Isidore Isou. Quest'ultimo, in particolare, formulò un codice di segni fonetici - alcuni già esistenti, altri di nuova invenzione - denominato "hypergraphologie", volto a costituire una puntuale "notazione" delle varie emissioni producibili con la voce (bisbigli, rantoli, grugniti, sospiri, colpi di tosse, starnuti, rutti, schiocchi, ronfamenti, baci etc.). Sotto l'aspetto visivo, gli "spartiti" della poesia sonora racchiudono approcci e criteri differenti, quando non contrastanti: cosicché la sostanziale noncuranza per l'iconicità della scrittura e l'originalità della strutturazione (tipo)grafica riscontrabile in Ernst Jandl e in certe tavole dello stesso Isou, convive con il residuale mantenimento di caratteri e simboli accanto a parole e morfemi isolati nella tavole di Ilmar Laaban, esponente del gruppo svedese "Fylkingen".

La ricerca verbovisuale negli anni Cinquanta-Settanta. Dalla poesia sonora alla nuova musica

BOLPAGNI, PAOLO
2008-01-01

Abstract

Negli anni Cinquanta, preconizzata dal "Manifesto dell'epistaltismo" redatto nel 1949 da Mimmo Rotella, la poesia sonora ebbe in Jacques de la Villeglé il proprio massimo ideologo e teorizzatore, e conobbe la sua più fortunata stagione creativa dispiegandosi in un'estesissima costellazione di esperienze, dalla "verbophonie" di Arthur Petronio al movimento del Lettrismo di Maurice Lemaître e Isidore Isou. Quest'ultimo, in particolare, formulò un codice di segni fonetici - alcuni già esistenti, altri di nuova invenzione - denominato "hypergraphologie", volto a costituire una puntuale "notazione" delle varie emissioni producibili con la voce (bisbigli, rantoli, grugniti, sospiri, colpi di tosse, starnuti, rutti, schiocchi, ronfamenti, baci etc.). Sotto l'aspetto visivo, gli "spartiti" della poesia sonora racchiudono approcci e criteri differenti, quando non contrastanti: cosicché la sostanziale noncuranza per l'iconicità della scrittura e l'originalità della strutturazione (tipo)grafica riscontrabile in Ernst Jandl e in certe tavole dello stesso Isou, convive con il residuale mantenimento di caratteri e simboli accanto a parole e morfemi isolati nella tavole di Ilmar Laaban, esponente del gruppo svedese "Fylkingen".
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