Diversi studi hanno esaminato la natura transnazionale del cinema Europeo contemporaneo (Elsaesser 2005) trattandola come una conseguenza del declino degli stati nazionali nello scenario geopolitico contemporaneo (Higson 2000) e dell'importanza crescente di entità sovranazionali come l'Unione Europea (Rivi, 2007). Tuttavia, come afferma Bergfelder (2000; 2005), il cinema popolare europeo è sempre stato transnazionale, almeno a partire da quando sono stati firmati i primi accordi di coproduzione tra Francia e Italia alla fine degli anni Quaranta. In questa prospettiva, il genere giallo italiano degli anni Settanta costituisce uno studio di caso piuttosto interessante: questi film erano spesso realizzati in coproduzione da almeno due nazioni europee, ed erano in genere rivolti a un pubblico internazionale (specialmente nordamericano). Inoltre, attraverso la rappresentazione del viaggio e del turismo (Urry 1990), i gialli italiani hanno raffigurato, e in qualche misura contribuito a costruire, una sorta di identità europea. Lo scopo di questo saggio è quello di esaminare quest'identità sovranazionale e di confrontarla con quella che viene costruita dalle produzioni europee di genere degli anni Duemila.

Transeuropa. Transnazionalità e identità europea nelle coproduzioni e nel giallo italiano

DI CHIARA, FRANCESCO
2012-01-01

Abstract

Diversi studi hanno esaminato la natura transnazionale del cinema Europeo contemporaneo (Elsaesser 2005) trattandola come una conseguenza del declino degli stati nazionali nello scenario geopolitico contemporaneo (Higson 2000) e dell'importanza crescente di entità sovranazionali come l'Unione Europea (Rivi, 2007). Tuttavia, come afferma Bergfelder (2000; 2005), il cinema popolare europeo è sempre stato transnazionale, almeno a partire da quando sono stati firmati i primi accordi di coproduzione tra Francia e Italia alla fine degli anni Quaranta. In questa prospettiva, il genere giallo italiano degli anni Settanta costituisce uno studio di caso piuttosto interessante: questi film erano spesso realizzati in coproduzione da almeno due nazioni europee, ed erano in genere rivolti a un pubblico internazionale (specialmente nordamericano). Inoltre, attraverso la rappresentazione del viaggio e del turismo (Urry 1990), i gialli italiani hanno raffigurato, e in qualche misura contribuito a costruire, una sorta di identità europea. Lo scopo di questo saggio è quello di esaminare quest'identità sovranazionale e di confrontarla con quella che viene costruita dalle produzioni europee di genere degli anni Duemila.
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