Alla fine del primo decennio degli anni Duemila, nel quadro della sistemazione degli spazi del Centro San Fedele di Milano, fu ritrovato un fregio, il cui autore fu poi identificato in Lucio Fontana. Tuttavia, è subito sorta la domanda di che cosa si trattasse. Numerose erano state le ipotesi. Tuttavia, nessuna soluzione appariva convincente, fino a quando padre Alessio Saccardo, negli anni Settanta direttore della Galleria San Fedele, in una visita alla Comunità di San Fedele immediatamente riconobbe il fregio visto tanti anni prima, quando faceva parte della comunità gesuitica milanese. Secondo la sua testimonianza, questo fregio era stato pensato da Lucio Fontana per la lunetta della Cappella Guastalla della Chiesa di San Fedele. Tuttavia, si sbagliò di dimensioni. E il fregio fu evidentemente dimenticato. Gli interventi di Lucio Fontana nella Cappella Guastalla della Chiesa di Santa Maria della Scala in San Fedele a Milano c'inducono a considerare tre questioni, che s'intersecano l'una con l'altra: la pratica della scultura in ceramica da parte dell'artista; i suoi rapporti con la dimensione architettonica; i motivi e le iconografie religiose cristiane (temi su ciascuno dei quali esiste una bibliografia specifica, talora assai ampia). Dalla loro confluenza scaturisce in buona misura l'interesse del "caso" qui analizzato, riferito a un prezioso e grande inedito di Lucio Fontana, qui pubblicato e studiato per la prima volta.

Lucio Fontana nella Chiesa di San Fedele. Gli interventi della Cappella Guastalla nell'ambito della produzione ceramica di tema sacro negli anni Cinquanta

BOLPAGNI, PAOLO
2013-01-01

Abstract

Alla fine del primo decennio degli anni Duemila, nel quadro della sistemazione degli spazi del Centro San Fedele di Milano, fu ritrovato un fregio, il cui autore fu poi identificato in Lucio Fontana. Tuttavia, è subito sorta la domanda di che cosa si trattasse. Numerose erano state le ipotesi. Tuttavia, nessuna soluzione appariva convincente, fino a quando padre Alessio Saccardo, negli anni Settanta direttore della Galleria San Fedele, in una visita alla Comunità di San Fedele immediatamente riconobbe il fregio visto tanti anni prima, quando faceva parte della comunità gesuitica milanese. Secondo la sua testimonianza, questo fregio era stato pensato da Lucio Fontana per la lunetta della Cappella Guastalla della Chiesa di San Fedele. Tuttavia, si sbagliò di dimensioni. E il fregio fu evidentemente dimenticato. Gli interventi di Lucio Fontana nella Cappella Guastalla della Chiesa di Santa Maria della Scala in San Fedele a Milano c'inducono a considerare tre questioni, che s'intersecano l'una con l'altra: la pratica della scultura in ceramica da parte dell'artista; i suoi rapporti con la dimensione architettonica; i motivi e le iconografie religiose cristiane (temi su ciascuno dei quali esiste una bibliografia specifica, talora assai ampia). Dalla loro confluenza scaturisce in buona misura l'interesse del "caso" qui analizzato, riferito a un prezioso e grande inedito di Lucio Fontana, qui pubblicato e studiato per la prima volta.
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