Il saggio si propone di riflettere sulla presenza di Carlo Bononi, pittore naturalmente votato alla realizzazione pubblica di opere di ampio formato, nelle collezioni private valutando quindi una sua produzione "in piccolo" che effettivamente non riscosse grande successo fra i contemporanei. Emerge chiaramente il fatto che, a differenza di quanto accadde per il suo antagonista Scarsellino, Carlo Bononi non trovò ampio spazio nei palazzi privati se non nelle raccolte di illuminati uomini di cultura pronti ad accogliere un tipo di pittura capace di scostarsi dai modelli cinquecenteschi proposti dalla tradizione della corte estense per aprirsi invece al naturalismo bolognese.
"Carlo Bononi “in piccolo”. Una scelta d’avanguardia"
Cecilia Vicentini
2017-01-01
Abstract
Il saggio si propone di riflettere sulla presenza di Carlo Bononi, pittore naturalmente votato alla realizzazione pubblica di opere di ampio formato, nelle collezioni private valutando quindi una sua produzione "in piccolo" che effettivamente non riscosse grande successo fra i contemporanei. Emerge chiaramente il fatto che, a differenza di quanto accadde per il suo antagonista Scarsellino, Carlo Bononi non trovò ampio spazio nei palazzi privati se non nelle raccolte di illuminati uomini di cultura pronti ad accogliere un tipo di pittura capace di scostarsi dai modelli cinquecenteschi proposti dalla tradizione della corte estense per aprirsi invece al naturalismo bolognese.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.