Introduzione: La letteratura ha dedicato poca attenzione alle argomentazioni prodotte dai bambini, soprattutto se coinvolti in uno scambio dialogico con adulti in contesti sperimentali. Questo particolare contesto comunicativo è caratterizzato da precisi obiettivi di ricerca, noti solo al ricercatore. Ciò ha conseguenze sul tipo di attività argomentativa (Levinson 1979; van Eemeren 2010), che è predefinita e rigida e che esclude la possibilità di argomentazione naturale. Questo determina un'asimmetria tra adulti e bambini, che può avere un'influenza su come i bambini rispondono alle richieste del ricercatore; per esempio, quando viene loro chiesto di giustificare le loro risposte ad un classico compito di falsa credenza del 2 ° ordine (Perner e Wimmer, 1985). In questo compito solo i ragionamenti che dimostrano esplicitamente che il bambino è impegnato nel ragionamento ricorsivo di 2° ordine sugli stati mentali è considerato corretto (Sullivan et al, 1994). Questo contributo propone un nuovo approccio per interpretare le giustificazioni di questo compito, adottando una prospettiva dialogica e analizzando le risposte dei bambini secondo due modelli della Teoria della Argomentazione. Metodo: Hanno partecipato allo studio 86 bambini (48 maschi, età media = 123 mesi, ds = 3,9 mesi). Ai bambini è stato somministrato il compito di falsa credenza di 2 ° ordine, il gelataio. Le analisi sono state effettuate attraverso 2 modelli della Teoria dell’Argomentazione: il modello pragma-dialettico - analityc overview (van Eemeren & Grootendorst, 2004) per l’individuazione degli argomenti utilizzati dai bambini e l’Argumentum Model of Topics – AMT (Rigotti & Greco Morasso, 2010), che coglie la componente inferenziale del ragionamento. Risultati: Dalla ricostruzione della risposta attesa attraverso l’analytic overview, sono emerse 5 categorie di risposta, 3 che si riferiscono agli argomenti che sono legati alla risposta attesa dal test e 2 alle deviazioni da questa, risposte considerate sbagliate nella codifica tradizionale. La "risposta ideale" è composta da uno standpoint e da due argomenti coordinati che costituiscono la giustificazione prevista, due premesse di uno stesso schema argomentativo, basato su una relazione di causa-effetto. Per quanto riguarda le risposte sbagliate possono riferirsi al punto di vista dei protagonisti della storia o alle ipotetiche e possibili esperienze, desideri dei personaggi o a esperienze personali dei bambini intervistati. I risultati dell’analisi dell’AMT, mostrano che le risposte parzialmente "scorrette" dei bambini dipendono dalla pragmatica della conversazione e dalla relazione tra contenuto esplicito e implicito e da un fraintendimento della issue (domanda) da cui parte la discussione. Queste risposte sono basate su inferenze corrette ma che non soddisfano le aspettative del compito, perché i bambini non condividono le stesse premesse materiali dei ricercatori. Conclusioni: Lo studio dimostra come la considerazione dialogica delle impostazioni sperimentali possa contribuire a portare alla luce i ragionamenti che si nascondo dietro le risposte sbagliate dei bambini e che con una codifica tradizionale si perderebbero. Questo contribuisce a una nuova interpretazione degli "errori" e aiuta a identificare possibili equivoci nell'interazione adulto-bambino, aprendo così la discussione sul modo di risolverli.

Una giustificazione sbagliata è un buon argomento? Teoria della mente e argomentazione nel contesto sperimentale

Lombardi E.
;
2018-01-01

Abstract

Introduzione: La letteratura ha dedicato poca attenzione alle argomentazioni prodotte dai bambini, soprattutto se coinvolti in uno scambio dialogico con adulti in contesti sperimentali. Questo particolare contesto comunicativo è caratterizzato da precisi obiettivi di ricerca, noti solo al ricercatore. Ciò ha conseguenze sul tipo di attività argomentativa (Levinson 1979; van Eemeren 2010), che è predefinita e rigida e che esclude la possibilità di argomentazione naturale. Questo determina un'asimmetria tra adulti e bambini, che può avere un'influenza su come i bambini rispondono alle richieste del ricercatore; per esempio, quando viene loro chiesto di giustificare le loro risposte ad un classico compito di falsa credenza del 2 ° ordine (Perner e Wimmer, 1985). In questo compito solo i ragionamenti che dimostrano esplicitamente che il bambino è impegnato nel ragionamento ricorsivo di 2° ordine sugli stati mentali è considerato corretto (Sullivan et al, 1994). Questo contributo propone un nuovo approccio per interpretare le giustificazioni di questo compito, adottando una prospettiva dialogica e analizzando le risposte dei bambini secondo due modelli della Teoria della Argomentazione. Metodo: Hanno partecipato allo studio 86 bambini (48 maschi, età media = 123 mesi, ds = 3,9 mesi). Ai bambini è stato somministrato il compito di falsa credenza di 2 ° ordine, il gelataio. Le analisi sono state effettuate attraverso 2 modelli della Teoria dell’Argomentazione: il modello pragma-dialettico - analityc overview (van Eemeren & Grootendorst, 2004) per l’individuazione degli argomenti utilizzati dai bambini e l’Argumentum Model of Topics – AMT (Rigotti & Greco Morasso, 2010), che coglie la componente inferenziale del ragionamento. Risultati: Dalla ricostruzione della risposta attesa attraverso l’analytic overview, sono emerse 5 categorie di risposta, 3 che si riferiscono agli argomenti che sono legati alla risposta attesa dal test e 2 alle deviazioni da questa, risposte considerate sbagliate nella codifica tradizionale. La "risposta ideale" è composta da uno standpoint e da due argomenti coordinati che costituiscono la giustificazione prevista, due premesse di uno stesso schema argomentativo, basato su una relazione di causa-effetto. Per quanto riguarda le risposte sbagliate possono riferirsi al punto di vista dei protagonisti della storia o alle ipotetiche e possibili esperienze, desideri dei personaggi o a esperienze personali dei bambini intervistati. I risultati dell’analisi dell’AMT, mostrano che le risposte parzialmente "scorrette" dei bambini dipendono dalla pragmatica della conversazione e dalla relazione tra contenuto esplicito e implicito e da un fraintendimento della issue (domanda) da cui parte la discussione. Queste risposte sono basate su inferenze corrette ma che non soddisfano le aspettative del compito, perché i bambini non condividono le stesse premesse materiali dei ricercatori. Conclusioni: Lo studio dimostra come la considerazione dialogica delle impostazioni sperimentali possa contribuire a portare alla luce i ragionamenti che si nascondo dietro le risposte sbagliate dei bambini e che con una codifica tradizionale si perderebbero. Questo contribuisce a una nuova interpretazione degli "errori" e aiuta a identificare possibili equivoci nell'interazione adulto-bambino, aprendo così la discussione sul modo di risolverli.
2018
9788875901325
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