Negli anni intorno al 1850, in tutto il bacino del Mediterraneo si diffuse la pebrina, malattia epizootica del baco da seta di eccezionale gravità. Da quel momento in poi la geografia della sericoltura mondiale mutò. La storiografia, tanto quella coeva quanto quella attuale, ha fatto coincidere questa cesura con il declino definitivo di tutta la sericoltura meridionale. In Calabria, però, il settore mantenne aspetti dinamici almeno fino alla Seconda Guerra Mondiale. Gli alti valori raggiunti dalla produzione serica calabrese nella prima metà dell'Ottocento, anche come effetto del ritardo con cui l'epizoozia si era diffusa, hanno contribuito ad alimentare la convinzione di una drastica riduzione della produzione dopo gli anni '60, allorquando alla diffusione della pebrina si accompagnarono mutamenti delle condizioni di mercato. Ricorrendo a statistiche ufficiali, suffragate da adeguate fonti qualitative, è stato possibile chiarire quello che potrebbe essere definito un "malinteso interpretativo". Spesso, infatti, trasformazioni tecniche ed economiche intervenute nel settore sono state intese come segni di decadenza assoluta. Ampliando l'orizzonte temporale della ricerca è emerso come molti cambiamenti, tanto generali quanto particolari, non siano direttamente imputabili al contagio, ma siano stati da questo soltanto accelerati.
Gli effetti della pebrina sulla gelsibachicoltura calabrese (1850-1900)
MARCELLI, ANGELINA
2004-01-01
Abstract
Negli anni intorno al 1850, in tutto il bacino del Mediterraneo si diffuse la pebrina, malattia epizootica del baco da seta di eccezionale gravità. Da quel momento in poi la geografia della sericoltura mondiale mutò. La storiografia, tanto quella coeva quanto quella attuale, ha fatto coincidere questa cesura con il declino definitivo di tutta la sericoltura meridionale. In Calabria, però, il settore mantenne aspetti dinamici almeno fino alla Seconda Guerra Mondiale. Gli alti valori raggiunti dalla produzione serica calabrese nella prima metà dell'Ottocento, anche come effetto del ritardo con cui l'epizoozia si era diffusa, hanno contribuito ad alimentare la convinzione di una drastica riduzione della produzione dopo gli anni '60, allorquando alla diffusione della pebrina si accompagnarono mutamenti delle condizioni di mercato. Ricorrendo a statistiche ufficiali, suffragate da adeguate fonti qualitative, è stato possibile chiarire quello che potrebbe essere definito un "malinteso interpretativo". Spesso, infatti, trasformazioni tecniche ed economiche intervenute nel settore sono state intese come segni di decadenza assoluta. Ampliando l'orizzonte temporale della ricerca è emerso come molti cambiamenti, tanto generali quanto particolari, non siano direttamente imputabili al contagio, ma siano stati da questo soltanto accelerati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.