Adorable Clio di Jean Giraudoux e Thomas l’Imposteur di Jean Cocteau offrono una rappresentazione della guerra che si distanzia dalla dominante letteratura realista e testimoniale del periodo tra le due guerre. Entrambi i testi, caratterizzati da una leggerezza formale e da una poetica della finzione e del gioco, affrontano il tema del conflitto bellico attraverso tonalità paradossali e fantastiche, evitando il pathos diretto e il dramma esplicito. La guerra diviene teatro e gioco, una grande impostura che la scrittura cerca di smascherare. L’ironia, il distanziamento estetico e l’assenza di retorica conferiscono a queste opere un carattere unico, capace di demistificare la retorica bellica e le sue dinamiche. Tuttavia, al di sotto di questa apparente leggerezza, si cela un fondo tragico, trattenuto e sublimato, che riflette una consapevolezza estetica e morale. La finzione e il gioco non sono soltanto modalità stilistiche ma strumenti per interrogare la natura stessa della guerra come grande narrazione retorica. In questi testi, la scrittura si erge come atto di resistenza, trionfando sul silenzio e sull’oscurità della perdita.

Fantasie di guerra : Thomas l’Imposteur e Adorable Clio

Annalisa Lombardi
2017-01-01

Abstract

Adorable Clio di Jean Giraudoux e Thomas l’Imposteur di Jean Cocteau offrono una rappresentazione della guerra che si distanzia dalla dominante letteratura realista e testimoniale del periodo tra le due guerre. Entrambi i testi, caratterizzati da una leggerezza formale e da una poetica della finzione e del gioco, affrontano il tema del conflitto bellico attraverso tonalità paradossali e fantastiche, evitando il pathos diretto e il dramma esplicito. La guerra diviene teatro e gioco, una grande impostura che la scrittura cerca di smascherare. L’ironia, il distanziamento estetico e l’assenza di retorica conferiscono a queste opere un carattere unico, capace di demistificare la retorica bellica e le sue dinamiche. Tuttavia, al di sotto di questa apparente leggerezza, si cela un fondo tragico, trattenuto e sublimato, che riflette una consapevolezza estetica e morale. La finzione e il gioco non sono soltanto modalità stilistiche ma strumenti per interrogare la natura stessa della guerra come grande narrazione retorica. In questi testi, la scrittura si erge come atto di resistenza, trionfando sul silenzio e sull’oscurità della perdita.
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