Il saggio riferisce l’esperienza didattica del corso di Teoria e pratica della formazione (Scuola di Lettere, Unibo), volto alla formazione degli insegnanti della secondaria. Il corso si avvale, da due anni, della collaborazione di docenti delle scuole paritarie dell’istituto “Vladimiro Spallanzani” (RE-MO), dove è in corso una ricerca-azione in partnership (assegno di ricerca) con il Dipartimento delle Arti (Unibo). L’ipotesi di fondo, che guida il corso, poggia su due principi pedagogici: a) personalizzazione della proposta formativa (“iscrizione” tramite colloquio, frequenza del corso, colloqui tutoriali pre-esame); b) paradigma dell’insegnamento come professione riflessiva, da cui la metodologia attiva/laboratoriale (lezioni simulate/analisi di caso, valorizzazioni di tirocini, ecc.). Alcuni efficaci interventi dei docenti esperti durante i corsi avevano condotto alla proposta di tirocinio diretto nelle scuole Spallanzani. Nella ricerca-azione avevamo osservato come l’insegnante (e la “comunità insegnante”) per lo più agisca (non sempre consapevolmente) a partire da una logica intrecciata all’azione. Il bagaglio professionale del docente sembra così, più che capitale di conoscenze disciplinari e pedagogiche, un insieme olistico innervato di componenti implicite. La proposta, per via dell’emergenza Covid19, è diventata un percorso di tirocinio a distanza. I materiali ricavati e le valutazioni dei partecipanti (tutor e studenti) ci spingono a consolidare la proposta per il suo valore didattico e come impegno di ricerca e terza missione. L’esperienza infatti sembra confermare l’utilità formativa dell’integrazione di forme di “tirocinio/apprendistato” anche a distanza, laddove sia presente un “maestro in azione”, che “fa vedere” e “fa provare”, e si possa sperimentare l’inserimento in una “comunità di pratiche”, vera garanzia dei percorsi formativi adulti.

Formare docenti al tempo della DAD tra didattica, ricerca e terza missione: l’esperienza del corso di Teoria e pratica della formazione a Bologna

Pinelli Giorgia
;
2022-01-01

Abstract

Il saggio riferisce l’esperienza didattica del corso di Teoria e pratica della formazione (Scuola di Lettere, Unibo), volto alla formazione degli insegnanti della secondaria. Il corso si avvale, da due anni, della collaborazione di docenti delle scuole paritarie dell’istituto “Vladimiro Spallanzani” (RE-MO), dove è in corso una ricerca-azione in partnership (assegno di ricerca) con il Dipartimento delle Arti (Unibo). L’ipotesi di fondo, che guida il corso, poggia su due principi pedagogici: a) personalizzazione della proposta formativa (“iscrizione” tramite colloquio, frequenza del corso, colloqui tutoriali pre-esame); b) paradigma dell’insegnamento come professione riflessiva, da cui la metodologia attiva/laboratoriale (lezioni simulate/analisi di caso, valorizzazioni di tirocini, ecc.). Alcuni efficaci interventi dei docenti esperti durante i corsi avevano condotto alla proposta di tirocinio diretto nelle scuole Spallanzani. Nella ricerca-azione avevamo osservato come l’insegnante (e la “comunità insegnante”) per lo più agisca (non sempre consapevolmente) a partire da una logica intrecciata all’azione. Il bagaglio professionale del docente sembra così, più che capitale di conoscenze disciplinari e pedagogiche, un insieme olistico innervato di componenti implicite. La proposta, per via dell’emergenza Covid19, è diventata un percorso di tirocinio a distanza. I materiali ricavati e le valutazioni dei partecipanti (tutor e studenti) ci spingono a consolidare la proposta per il suo valore didattico e come impegno di ricerca e terza missione. L’esperienza infatti sembra confermare l’utilità formativa dell’integrazione di forme di “tirocinio/apprendistato” anche a distanza, laddove sia presente un “maestro in azione”, che “fa vedere” e “fa provare”, e si possa sperimentare l’inserimento in una “comunità di pratiche”, vera garanzia dei percorsi formativi adulti.
2022
9788835115205
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