Il saggio esplora il ruolo della pedagogia sociale nella rigenerazione urbana e nella costruzione di un nuovo welfare educativo, ponendo al centro il concetto di comunità educante e il valore del patrimonio culturale. Attraverso un’analisi teorica e progettuale, l’autore evidenzia come il terzo settore, il volontariato e le pratiche educative territoriali possano contribuire a contrastare le povertà educative e promuovere il benessere collettivo. Partendo da una riflessione sul concetto di rigenerazione – intesa non solo in senso urbanistico ma anche sociale, culturale ed educativo – il testo propone una “pedagogia della città” capace di integrare memoria storica, partecipazione attiva e progettazione condivisa. In questo contesto si inserisce il progetto PRIN “Patrimonio culturale e comunità educanti”, che rappresenta un esempio concreto di co-costruzione di competenze e legami sociali attraverso l’educazione. Il saggio sottolinea inoltre l’importanza della bellezza e dell’estetica come strumenti pedagogici per la cura e la trasformazione sociale, promuovendo una visione dell’educatore come promotore di benessere, salute e coesione nei contesti urbani. L’educazione diventa così un processo generativo, capace di valorizzare le risorse locali e di formare professionisti orientati all’inclusione, alla solidarietà e all’innovazione sociale.
Tra comunità educante e patrimonio culturale. Una riflessione emblematica nell’alveo della pedagogia sociale
Righettini C
2025-01-01
Abstract
Il saggio esplora il ruolo della pedagogia sociale nella rigenerazione urbana e nella costruzione di un nuovo welfare educativo, ponendo al centro il concetto di comunità educante e il valore del patrimonio culturale. Attraverso un’analisi teorica e progettuale, l’autore evidenzia come il terzo settore, il volontariato e le pratiche educative territoriali possano contribuire a contrastare le povertà educative e promuovere il benessere collettivo. Partendo da una riflessione sul concetto di rigenerazione – intesa non solo in senso urbanistico ma anche sociale, culturale ed educativo – il testo propone una “pedagogia della città” capace di integrare memoria storica, partecipazione attiva e progettazione condivisa. In questo contesto si inserisce il progetto PRIN “Patrimonio culturale e comunità educanti”, che rappresenta un esempio concreto di co-costruzione di competenze e legami sociali attraverso l’educazione. Il saggio sottolinea inoltre l’importanza della bellezza e dell’estetica come strumenti pedagogici per la cura e la trasformazione sociale, promuovendo una visione dell’educatore come promotore di benessere, salute e coesione nei contesti urbani. L’educazione diventa così un processo generativo, capace di valorizzare le risorse locali e di formare professionisti orientati all’inclusione, alla solidarietà e all’innovazione sociale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.