Il presente contributo analizza un episodio finora marginale nella storiografia sulla schiavitù mediterranea: il trasferimento di forzati appartenenti allo Stato pontificio da Civitavecchia a Malta nel 1797, un anno prima dell’abbandono dell’arcipelago da parte dell’Ordine di San Giovanni e del suo trasferimento alla Repubblica francese. La corrispondenza presa in esame, tra l’inquisitore Giulio Carpegna e la Segreteria di Stato pontificia, consente di ricostruire il destino dell’ultimo carico di forzati a vita del papa inviato a Malta. Il contributo chiarisce anche le peculiarità della schiavitù atlantica e di quella mediterranea, mettendo in luce le specificità della seconda - caratterizzata da reciprocità, temporaneità e reversibilità - e il suo radicamento nelle logiche politico-religiose della guerra di corsa.
Gli ultimi forzati delle galere del papa. Il viaggio da Civitavecchia a Malta nel 1797
mita
2025-01-01
Abstract
Il presente contributo analizza un episodio finora marginale nella storiografia sulla schiavitù mediterranea: il trasferimento di forzati appartenenti allo Stato pontificio da Civitavecchia a Malta nel 1797, un anno prima dell’abbandono dell’arcipelago da parte dell’Ordine di San Giovanni e del suo trasferimento alla Repubblica francese. La corrispondenza presa in esame, tra l’inquisitore Giulio Carpegna e la Segreteria di Stato pontificia, consente di ricostruire il destino dell’ultimo carico di forzati a vita del papa inviato a Malta. Il contributo chiarisce anche le peculiarità della schiavitù atlantica e di quella mediterranea, mettendo in luce le specificità della seconda - caratterizzata da reciprocità, temporaneità e reversibilità - e il suo radicamento nelle logiche politico-religiose della guerra di corsa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


