Il saggio è stato scritto per il catalogo della mostra di Umberg, tra i massimi artisti tedeschi viventi, tenutasi a Milano dal 16 maggio al 16 luglio 2013. L'artista ha specificamente ideato un percorso espositivo in cui il corpus di opere è pensato in relazione allo spazio espositivo. Attraverso un coerente percorso artistico, Umberg interpreta e indaga in modo strettamente personale il tema del monocromo, e le sue opere acquisiscono lo status di entità pienamente corporee, condizioni concrete e attuative, inserendosi pienamente nel contesto del reale e dell'esperienza vissuta. Il monocromo per Umberg è energia viva e pulsante, condizione e luogo d'infinite possibilità: è come il punto che tutto racchiude in nuce e in potenza, entità adimensionale originaria ('ursprünglich'), dove però già è presente la totalità. Non è casuale ch'egli ami citare un episodio della vita di Bernardo di Chiaravalle, il quale, interrogato una volta sul concetto che aveva di Dio, rispose: "altezza, lunghezza, larghezza, profondità". Non si vuole affermare con ciò che vi siano necessariamente in Umberg istanze trascendenti o metafisiche, ma semmai che le caratteristiche in cui il santo medievale riassumeva l'idea dell'Ente Supremo sono il nucleo stesso della nozione di pittura da lui sviluppata; una pittura che ha nella monocromia il proprio compimento e la ragione ultima.

Günter Umberg. Pittura come corpo e pensiero / Günter Umberg. Painting as body and thought

BOLPAGNI, PAOLO
2013-01-01

Abstract

Il saggio è stato scritto per il catalogo della mostra di Umberg, tra i massimi artisti tedeschi viventi, tenutasi a Milano dal 16 maggio al 16 luglio 2013. L'artista ha specificamente ideato un percorso espositivo in cui il corpus di opere è pensato in relazione allo spazio espositivo. Attraverso un coerente percorso artistico, Umberg interpreta e indaga in modo strettamente personale il tema del monocromo, e le sue opere acquisiscono lo status di entità pienamente corporee, condizioni concrete e attuative, inserendosi pienamente nel contesto del reale e dell'esperienza vissuta. Il monocromo per Umberg è energia viva e pulsante, condizione e luogo d'infinite possibilità: è come il punto che tutto racchiude in nuce e in potenza, entità adimensionale originaria ('ursprünglich'), dove però già è presente la totalità. Non è casuale ch'egli ami citare un episodio della vita di Bernardo di Chiaravalle, il quale, interrogato una volta sul concetto che aveva di Dio, rispose: "altezza, lunghezza, larghezza, profondità". Non si vuole affermare con ciò che vi siano necessariamente in Umberg istanze trascendenti o metafisiche, ma semmai che le caratteristiche in cui il santo medievale riassumeva l'idea dell'Ente Supremo sono il nucleo stesso della nozione di pittura da lui sviluppata; una pittura che ha nella monocromia il proprio compimento e la ragione ultima.
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