Questo capitolo intende analizzare le cause dei ripetuti conflitti armati nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), in particolare nelle province del Sud e Nord Kivu dove la tribù Banyamulenge e il Ruanda hanno svolto un ruolo fondamentale. Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo esaminato le politiche coloniali belghe di immigrazione e di accesso alla terra e le diverse misure adottate dal governo congolese dopo l’indipendenza (1960), per il riconoscimento dei diritti politici e civili dei Banyamulenge. Lo scopo è quello di comprendere fino a che punto esse rappresentino la causa dei conflitti armati nell’Est del Congo. La seconda parte del capitolo analizza, invece, le sfide ambientali postconflitto del Congo, tenendo conto di alcune significative raccomandazioni e linee guida geoetiche, utili ai fini della risoluzione delle situazioni di crisi. Infatti, i conflitti armati, oltre a provocare una catastrofe umana ed economica, sollecitano anche i disastri ecologici. Invero, il Congo è uno dei Paesi più ricchi al mondo, relativamente a giacimenti d’oro, diamanti e minerali importanti nel campo dell’elettronica come il coltan, ma anche in termini di biodiversità floro–faunistica. Al contempo, è anche uno dei Paesi più travagliati e poveri.
Affrontare la sfida geoetica sulla sicurezza ambientale in aree post-conflitto: il caso-studio della Repubblica Democratica del Congo
Francesco De Pascale;
2018-01-01
Abstract
Questo capitolo intende analizzare le cause dei ripetuti conflitti armati nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), in particolare nelle province del Sud e Nord Kivu dove la tribù Banyamulenge e il Ruanda hanno svolto un ruolo fondamentale. Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo esaminato le politiche coloniali belghe di immigrazione e di accesso alla terra e le diverse misure adottate dal governo congolese dopo l’indipendenza (1960), per il riconoscimento dei diritti politici e civili dei Banyamulenge. Lo scopo è quello di comprendere fino a che punto esse rappresentino la causa dei conflitti armati nell’Est del Congo. La seconda parte del capitolo analizza, invece, le sfide ambientali postconflitto del Congo, tenendo conto di alcune significative raccomandazioni e linee guida geoetiche, utili ai fini della risoluzione delle situazioni di crisi. Infatti, i conflitti armati, oltre a provocare una catastrofe umana ed economica, sollecitano anche i disastri ecologici. Invero, il Congo è uno dei Paesi più ricchi al mondo, relativamente a giacimenti d’oro, diamanti e minerali importanti nel campo dell’elettronica come il coltan, ma anche in termini di biodiversità floro–faunistica. Al contempo, è anche uno dei Paesi più travagliati e poveri.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.